“Ascensori e scale mobili sono per nani, zoppi e handicappati”. Parola di Sgarbi

“Ascensori e scale mobili sono per nani, zoppi e handicappati”. Parola di Sgarbi

Il critico d’arte, candidato sindaco di Urbino, in un’intervista dichiara: “Una città civile non ha né ascensori né scale mobili”.

Argentin: “Pover’uomo. Si sa come si nasce, non si sa come si muore”

www.agenzia.redattoresociale.it Da Redattore Sociale – 17 marzo 2014

ROMA – “Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”: le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, in qualità di candidato sindaco della città di Urbino con i Verdi, lasciano quanto meno interdetti. In un’intervista rilasciata a Maria Gabriella Lanza su “il Ducato”, il critico d’arte sbaraglia in un colpo tutti i principi, le ragioni e le battaglie per l’accessibilità universale, o “design for all”.Scale e ascensori sono liquidati semplicemente come brutti, addirittura “incivili”.

Ileana Argentin replica con una risata alle parole di Sgarbi: “Si sa come si nasce ma non si sa come si muore, ecco cosa rispondo a Sgarbi, pover’uomo. Non gli auguro certo di aver bisogno anche lui, prima o poi, di scale ed ascensori. Ma certo la sua ignoranza mi lascia senza parole e mi stupisce ogni giorno di più”. Intanto, anche sui social network le parole di Sgarbi suscitano indignazione generale: c’è chi propone “una bella denuncia per razzismo” e chi fa notare che “per un disabile la scala mobile è una iattura”. C’è anche chi suggerisce un paragone con “la frase di Paolo Villaggio sulle paraolimpiadi”, mentre qualcuno resta stretto sul tema dell’accessibilità e osserva: “con un gruppo di disabili anche fisici siamo stati a Urbino e non vi dico la fatica che si è fatto. Bellissima città che vale la pena far vivere anche agli handicappati e quindi bisogna che si attrezzi in merito”. (cl)

Ileana Argentin

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Da Redattore Sociale – 17 marzo 2014
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Informazioni su Lorella Ronconi

Freeway on my wheelchair, social branding influencer, content marketing management, poetessa per amore della mia vita. "Ruoto, scivolo, piroetto tra vanità e gambe frettolose, non trovo le mie orme, ma io ruoto, si, in un mondo fatto di passi . Je Roule #JeRouleAvecToi, #ionomivergogno, #iosonorara "Dopo tanta sofferenza provocatami dall’ignoranza delle persone riguardo la mia diversa abilità, dopo tanto sentirmi “mostro” e nascondermi all’altro, ecco che mi guardo allo specchio e mi sento Sirena. Se nella mia precedente raccolta di poesie (Je Roule, E.T.S., Pisa 2008) “ruotavo”, riferendomi al mio vivere in carrozzella e ripiegandomi sulla mia condizione, adesso promuovo me stessa accettandomi con grande amore, con nuova forza e rinnovata autostima. Ho cambiato pelle, ora “guizzo”: ora sono una Sirena. Entità leggendaria, metà donna e metà fantastica frequentatrice delle più remote profondità del mare, la Sirena nuota e si muove in energica sintonia con il suo mondo; osserva, accucciata sulla roccia, le navi e i marinai e comprende che non potrà mai correre sulla terra ferma tra quei “piedi guerrigli”, né essi potranno mai nuotare negli abissi profondi degli oceani. “Tra voi e me c’è una distanza incolmabile”, sembra dire la Sirena, guardando lontano; la tristezza può impadronirsi di lei ma il tuffo guizzante la rinvigorisce, le rinnova le forze, la fa risentire combattiva, “guerriglia”. Lei, la Sirena, ed io, Lorella, crediamo fermamente nell’uguaglianza dei diritti e nella grande, magnifica ricchezza delle differenti abilità. L’unicità e l’irripetibilità di ciascuno di noi ci fa naturalmente guadagnare il diritto di essere parimenti accettati nella nostra normalità”. Cav. Lorella Ronconi www.lorellaronconi.it @lorellaronconi https://www.facebook.com/lorellaronconietor?ref=hl Vedi tutti gli articoli di Lorella Ronconi

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