A Brusciano un comune in provincia di Napoli stanno facendo le prove tecniche per ripristinare le classi differenziali per ragazzi diversamente abili?
“E’ singolare che questo accada a distanza di poco tempo dall’incontro che la associazione Tutti a scuola ha avuto con 22 parlamentari della città di Berlino venuti a Napoli a scoprire i pregi ed i limiti della scuola dell’inclusione italiana. Forse è arrivato il momento di intervenire per il ministro Giannini e l’on. Faraone. Altrimenti qualcuno dovrà spiegare alla signora Merkel che il modello della scuola inclusiva italiana che stanno pensando di attuare finalmente anche in Germania si è fermato a Brusciano.” di Toni Nocchetti
Le classi differenziali per i disabili stanno riaffacciandosi nella scuola italiana. Questo sta accadendo alla chetichella nella provincia di Napoli, cercando di contenere le proteste, peraltro contenute, degli addetti ai lavori. Per realizzare un golpe nel sistema scolastico inclusivo al quale l’Europa e l’Occidente tutto guarda ancora oggi con attenzione, si è scelto di far finta di niente, di lasciare che il fatto accada senza clamori particolari. Lo schema è quello classico: si identifica un piccolo comune, un istituto comprensivo, una classe della scuola primaria e, progressivamente, se ne stravolge la composizione.
Iinfatti, nella classe Terza sez. A dell’Istituto comprensivo De Ruggiero di Brusciano risultano iscritti quattro alunni disabili su un totale di ventidue. La scuola ha provato, invano, con gli strumenti a disposizione, a chiedere quello che in un Paese normale dovrebbe accadere in tali circostanze: lo sdoppiamento della classe. Il csa di Napoli (leggasi il provveditorato) non ha ritenuto di dovere fare nulla e quindi, con tutta evidenza, da settembre a Brusciano partirà un’esperienza pilota di distruzione della scuola dell’inclusione.
Quando fummo, qualche mese fa, invitati ad intervenire ebbi l’ingenuità di credere che una soluzione l’ufficio scolastico regionale ed il csa l’avrebbero trovata. Ingenuità appunto. Oggi sappiamo quello che succederà per 22 alunni di cui 4 con disabilità medio-gravi (il lettore scusi questa orribile precisazione alla quale peraltro la Pubblica amministrazione è molto sensibile) dal prossimo mese di settembre. Ci sarà un insegnante di sostegno, probabilmente non di ruolo e poco specializzato e uno spazio “separato” nel quale i quattro bambini disabili trascorreranno il tempo scuola.
Forse qualche genitore di bambino normodotato e qualche insegnante guardando la scena che si ripeterà tutti i giorni con la “deportazione” (il termine non è casuale) al mattino dei bambini disabili osserverà compiaciuto e/o indifferente quello che accade agli “altri”. Qualche esperto del ministero in viale Trastevere forse è già all’opera per riproporre la geniale idea delle scuole polo per i disabili e, statene pur certi, citerà ad esempio virtuoso la scuola De Ruggiero di Brusciano.
Finalmente un’azienda leader capisce UN VALORE e lo COMUNICA in MODO EDUCATIVO, questo per lei RITORNO DI IMMAGINE ed ECONOMICO. Applausi agli autori di questo SPOT. Tutto da vedere!
Nel mondo aziendale il marketing si fa utilizzando per lo più le emozioni, con la pubblicità si vende e si comunica in modo più o meno educativo: mai si è arrivati ad utilizzare la persona diversamente abile in uno spot.
Nel marketing commerciale, si mettono belle ragazze con scollature, gambe lunghe, bambini biondi perfetti, donne indaffarate per le pulizie, mamme senza smagliature ed esigenti, adulti con la sola pecca del capello bianco…
Si è arrivati a qualche bel maschio, alle nonne con qualche ruga che fanno la sfoglia, alle persone di colore, ma mai a delle persone disabili motorie o psichiche, come se, noi non fossimo degli acquirenti o dei consumatori… Bah!!!
Forse per le aziende noi persone con disabilità “noi” non siamo abbastanza “cinematografici” da essere portatori di marketing? O forse i grandi creativi pubblicitari sono lontani dal tirar fuori dalla loro “lampada” l’idea che una persona con disabilità può essere “portatrice” di economia?
Applausi alla Guinness, hanno avuto una idea geniale, oltretutto “cantata e ribadita” da ogni disabile: “METTITI NEI MIEI PANNI PER CAPIRE QUALE E’ LA MIA PROSPETTIVA, VIENI OGNI TANTO TU AL MIO LIVELLO PRIMA DI DETTAR LE REGOLE DEL TUO, CONOSCI I MIEI VALORI… UNA VERA “SQUADRA” LO FA E BRINDA ALLA GIOIA DELLA VERA AMICIZIA CHE VINCE SOPRA OGNI COSA”.
“Ergo cogito, ergo sum, sive esisto.” Renè Descartes
(Renato Caetesio) Discourse de la Methode IV
Anche con un pannolone ed una carrozzella io sono, io esisto, sono un valore.
Anche se con morfina e farmaci salvavita, è vita.
Anche con le piaghe, il bacino rotto, le anche rotte… il mio cuore batte ed io mi innamoro.
Anche se vivo quasi tutto il giorno a letto: sono viva.
Anche senza viaggiare e non andare in crociera io viaggio e sono libera.
Anche se con due barre di acciaio nella colonna vertebrale, le articolazioni consumate, rotte, io so amare, non sono “un pacco da circo strumentale”: sono una donna, femmina, felice ed orgogliosa di essere DIFFERENTE!
Vergogne tutte italiane? Pescara si fa sempre di più riconoscere per il cattivo buon senso e l’inaccessibilità, dopo il Presidente della Regione Abruzzo che non imponeva l’obbligo di abbattimento per gli studi medici, adesso è la volta di un disabile investito da un’auto sulla strada e poi multato per 32 euro perchè non era in transito sul marciapiede, ottimo ma…. ? Il marciapiede in quel tratto di strada non era accessibile per una carrozzella.
Il fatto è accaduto a Giovanni Cipollone, 43 anni, invalido al 100%, quando il 25 marzo scorso, alle 7 di sera circa, sulla via Tiburtina, all’incrocio con via Saline, mentre si sta dirigendo verso ovest, viene accidentalmente investito da un’automobile in circolazione. Una botta dalla quale però per Cipollone non scaturisce nulla di grave, poiché fortunatamente non riporta ferite. Ad avere la peggio è stata invece la sua carrozzina, che ha subìto dei danni. Ma se il peggio sembrava ormai passato, in realtà la brutta notizia era dietro l’angolo.
Dopo qualche giorno a Cipollone è arrivata a casa una multa di 32 euro. Infatti, a pochi minuti dall’incidente, sul posto si era recata una pattuglia della polizia municipale, e, come da prassi, gli agenti avevano chiesto di declinare le generalità alle persone coinvolte. Oltre al danno, insomma, riflette Cipollone, la beffa.
All’ invalido è stata contestata la violazione dell’articolo 190, commi 1 e 10 (che è quello che stabilisce l’entità dell’infrazione) del codice della strada, nel quale nel primo si legge che «i pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti; qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione».
«Fuori dei centri abitati», prosegue la norma in questione, «i pedoni hanno l’obbligo di circolare in senso opposto a quello di marcia dei veicoli sulle carreggiate a due sensi di marcia e sul margine destro rispetto alla direzione di marcia dei veicoli quando si tratti di carreggiata a senso unico di circolazione. Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, ai pedoni che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati, prive di illuminazione pubblica, è fatto obbligo di marciare su unica fila».
Insomma, Cipollone, con il suo «ottobok», la sedia a rotelle, secondo il codice della strada sarebbe da paragonare ad un pedone qualsiasi. Ergo, sarebbe dovuto transitare sul marciapiede.
«Però», fa sapere Cipollone da una persona di sua fiducia, «sul luogo dell’incidente non ci sono marciapiedi abilitati alle persone diversamente abili, quindi vorrei complimentarmi», prosegue non senza ironia, «a nome della cittadinanza per la sensibilità dimostrata dall’agente intervenuto e per la sua immensa umanità».
I piloti del We Fly Team rappresentano la prima pattuglia acrobatica di pilotiportatoridihandicap in Italia. Fanno parte dell’associazione “Baroni rotti” l’unica, nel nostro Paese, a raccogliere gli amanti del volo in carrozzina. Insieme si sono dati appuntamento all’aeroclub di Cremona per dare prova delle loro abilità. “In cielo possiamo godere la piena libertà”, ha detto Marco Cherubini, presidente del We Fly Team. “A differenza del suolo – ha aggiunto – lassù non ci sono barriere architettoniche”
WeFly! Team è la pattuglia acrobatica italiana, unica al mondo, composta da piloti paraplegici che volano su aerei ultraleggeri appositamente modificati. Con la bandiera come simbolo, il Cap. Cristoforetti porterà nello spazio un messaggio dedicato ai disabili di tutto il mondo per sottolineare che non ci sono limiti per realizzare i propri desideri, mentre la pattuglia WeFly Team! volerà per tutto l’anno, sia in Italia che all’estero, con divise ed aerei che riportano il logo dedicato a questa iniziativa, il cui slogan è ‘WeFly con Futura – osa volare’.
La pattuglia WeFly!Team, già ospite del padiglione ESA ad ILA Berlin Air Show 2014, è composta da Alessandro Paleri e Marco Cherubini, che utilizzano aeromobili modificati, e dall’istruttore Erich Kustatscher. La pattuglia è nata nel 2005.
La partenza è prevista per novembre dal cosmodromo di Baikonour, insieme ai compagni della Spedizione 42/43.
Brilla brillante ballante Natura fatata creatura tu sei Di creazione sublime incantatata e incantato il Creatore di te. Ti amo brillina magia Che nei profumi di campi di Giugno calore Di grano maturo Paillettato svolazzo dorato Tu indori e le notti di Giugno Son favole di vero scintillante Umile grande maestoso incanto. Ti amo Lucciola, mia santa gioiosa poesia.