In ogni epoca si è rimpianto la perdita del “maschio” del passato. La virilità, però, è da sempre un concetto mutevole, che si adatta ai tempi
Non ci sono più gli uomini di una volta… Che cosa è la virilità oggi?
In Francia è appena uscita per la casa editrice Seuil una ponderosa e documentata Histoire de la virilité (oltre 1000 pagine, tre volumi) che ripercorre l’idea della virilità dall’antica Roma ai giorni nostri. L’aspetto che ho trovato più interessante è questo: dall’inizio dei tempi, la storia dell’uomo sembra coincidere con una – apparente – perdita progressiva della virilità.
Dall’uomo delle caverne in poi, ogni epoca ha conosciuto varie versioni della solita litania
“non ci sono più gli uomini di una volta”,
una specie di “ai miei tempi…” costantemente applicato ai rapporti tra i sessi.
Alla fine dell’era romana si rimpiangevano gli uomini più veri, decisi e puri della prima Repubblica; con l’avvento della società di corte, nei secoli XVI e XVII, l’armamento pesante del cavaliere viene rimpiazzato dall’abito con spadino, e i duelli di scherma ubbidiscono certo a un protocollo virile ma sono lontani dalla brutalità degli scontri lancia in resta: via alle lamentele per la virilità e l’eroismo perduti.
«Leggendo Tocqueville ci si rende conto poi che l’avvento della democrazia produce subito il sentimento di una grandezza scomparsa — dice il curatore Jean-Jacques Courtine —. Sotto l’Ancien Régime c’erano grandi ambizioni, grandi destini, rilanciati poi da Napoleone: con la democrazia, si produce una sorta di livellamento».
La novità del XX secolo, oltre agli orrori di massa delle due guerre mondiali che distruggono la figura dell’uomo guerriero, sta nel fatto che il mito della virilità viene dissezionato come oggetto di studio per psicanalisi, antropologia, scienze umane, e posto per la prima volta consapevolmente sotto attacco.
E arriviamo ai giorni nostri, con gli uomini variamente accusati di mettersi creme idratanti, patire il freddo o piagnucolare.
Ma, spiegano gli autori dell’Histoire, la virilità è da sempre un concetto mutevole, che si adatta ai tempi e alla fine resiste. L’uomo tutto di un pezzo post-futurista è ormai improponibile, a meno che non vi piaccia il genere Gerarca Catenacci
Da alcune migliaia di anni “gli uomini di una volta non ci sono più”, d’accordo.
Che cos’è allora per voi la virilità oggi, nella sua versione moderna e – se possibile – positiva?
Gli uomini di una volta erano quelli che passavano sotto i balconi, per vedere un sorriso ogni tanto della propria amata,
quelli che mettevano la benzina nella macchina e la consumavano tutta per vederne l’ombra al buio, senza uno sguardo ricambiato,erano quelli che dopo aver fatto chilometri arrivavano a casa e, senza avere avuto nulla riuscivano a sognare, ad amare quella donna quasi immaginaria,quella donna che quando sentiva il rumore della macchina si pungeva il dito per alzare lo sguardo dai suoi ricami e riuscire a regalare un sorriso al suo uomo, di nascosto, di sfuggita,gli uomini di una volta pur lottando con padri padroni delle loro amate, avevano sempre un gran rispetto per quelle figure rozze e dure, passavano dai balconi e quando a volte si incrociavano gli sguardi era sempre una sorta di sfida….
Gli uomini di una volta dopo essersi innamorati tra lo sguardo sfuggente ed…
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