Archivi del mese: giugno 2015
IL VANTAGGIO DELL’ATTESA
“Anche questo era un
vantaggio dell’attesa:
le dava la possibilità
di riflettere.”
(Jan-Philipp Sendker )
http://t.co/6rBnjxkXqU
Spese detraibili per i portatori di handicap
Spese detraibili per i portatori di handicap

Le spese detraibili, da inserire al rigo E3 o RP3, rispettivamente del modello 730 o del modello UnicoPF, sono:
- acquisto di poltrone per disabili o minorati non deambulanti
- acquisto di apparecchi per il contenimento di fratture, ernie e per la correzione di difetti della colonna
- acquisto di arti artificiali per la deambulazione
- costruzione di rampe per eliminare barriere architettoniche interne o esterne all’abitazione
- trasformazione dell’ascensore per il contenimento della carrozzina
- installazione e/o manutenzione di pedane di sollevamento
- installazione di pedana sollevatrice su veicolo, utilizzato però in via esclusiva o prevalente a beneficio del disabile
- trasporto in…
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Bull Durham – Un gioco a tre mani
Il baseball come religione, credo di vita e catalizzatore dell’amore tra Kevin Costner e Susan Sarandon, in una brillante commedia direttamente dagli anni 80.
Titolo: Bull Durham – Un gioco a tre mani
Regia: Ron Shelton
Cast: Kevin Costner, Susan Sarandon, Tim Robbins
Protagonisti: Sportivi
Materia: Baseball
Energia: Competizione, Crescita Interiore
Spazio: Usa
Tempo: Anni 80
I dirigenti dei Bull di Durham per questa stagione hanno puntato tutto su un giovane promettente dal braccio esplosivo, Ebby Calvin LaLoosh.
Per raffinare la sua tecnica e farlo maturare gli hanno affiancato l’esperto catcher Crash Davis.
La “nave scuola” Annie Savoy è una devota discepola del baseball, ogni stagione sceglie un giocatore come compagno per goderne della compagnia e formarlo culturalmente.
La scelta cade sul giovane e plasmabile lanciatore ma le vicende dei Bull di Durham le farnno cambiare idea.
Revisione di uno dei tanti film americani sul baseball, lo sport nazionale USA…
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GINO NON GUARDA ALLE APPARENZE, SCEGLIE IL POSTO PIÙ COMODO PER RILASSARSI
Ci sono tanti che fanno fatica accettare una vita ‘su ruote’, altri che hanno difficoltà ad amare una persona disabile, chi non vorrebbe disabili nel proprio locale e altri ancora ci passano lontani e abbassano lo sguardo per paura… Gino invece non guarda all’apparenza ma alla sostanza, ha scelto il posto più comodo per rilassarsi: lo schienale della mia carrozzella, a buon intenditore poche parole, alla faccia dei nostri progetti di sensibilizzazione, gli animali ci insegnano molto di più!
© Lorella Ronconi
SERVONO “FATTI” DI AMORE MA ANCHE “PAROLE” DI AMORE, MAI ESSERE ASSOLUTISTI
Talvolta invece sono le parole essenziali per comunicare il bene che vogliamo agli altri, ci dimentichiamo spesso che non tutto è assoluto, ma relativo. A cosa serve nelle relazioni d’amore, di amicizia, nella famiglia, fare-fare-fare e non dire mai cosa proviamo per la persona “per la quale facciamo”? Se non diciamo, se non comunichiamo il nostro amore ai nostri cari, cosa conta un fatto? Per quanto grande e pieno d’amore, rimane sempre non detto all’altro, che non è certo veggente, ma umano.
“Ti compro un regalo, non ti basta?”, “Sto faticando, non capisci che ti voglio bene?”, “Vado a lavoro per te, non lo vedi?”. Beh… anche un “Ti amo”, “Ti voglio bene”, “Abbracciami figliolo, ti stimo”, “Bravo ragazzo, sono orgoglioso di te”….. Quante parole non dette nemmeno a noi stessi…!
Fatti & Parole, la buona ricetta.
Fatti di Amore & Parole di Amore, così funziona meglio assai!
© Lorella Ronconi
IL SOLSTIZIO D’ESTATE, LA GIORNATA PIU’ LUNGA DELL’ANNO!
Pronti a godervi la giornata più lunga dell’anno? Il 21 giugno è ilsolstiziod’estate, il giorno in cui il Sole raggiunge il punto piùsettentrionale (cioè più alto rispetto all’orizzonte) nella sua corsa annuale nei nostri cieli, regalandoci il massimo numero di ore di luce possibili nell’arco di una giornata. La data di oggi inoltre segna anche un altro appuntamento: l’inizio ufficiale dell’estate. Dal 22 giugno, infatti, il picco del Sole inizierà nuovamente a spostarsi sempre più a Sud, e le giornate, che fino a oggi si erano progressivamente allungate, riprenderanno invece ad accorciarsi inesorabilmente, segnando il periodo dell’anno che gli scienziati definiscono estate astronomica e che terminerà intorno al 21 dicembre con il solstizio d’inverno.
Solstizi ed equinozi sono dovuti alla traiettoria con cui il nostro pianeta orbita intorno al Sole. L’asse di rotazione della Terra e ilpiano dell’
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TODAY.IT: “SONO UNA DONNA, SONO DISABILE MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE NON HO DIRITTO AD AMARE ED ESSERE AMATA”
La vita in lotta di Lorella Ronconi
Lorella Ronconi vive in carrozzina da quasi trent’anni ma non hai mai smesso di battersi: se prima lo faceva per le barriere architettoniche ora lo fa per il diritto all’amore. Perché essere disabili non deve significare rinunciare al sesso.
Di
Selene Cilluffo 13 Giugno 2015

Si chiama Lorella, ha 53 anni ed è di Grosseto. Bionda, affabile, brillante. Una donna affascinante, la cui voce al telefono ti conquista con facilità. Lei è disabile e dopo anni di battaglia per le barriere architettoniche adesso lotta per qualcosa che riguarda non solo corpo e i diritti, ma anche emozioni: l’introduzione in Italia della figura degli assistenti sessuali per disabili. La sua arma è la parola: da anni scrive poesie, uno dei suoi strumenti d’espressione con cui cerca di cambiare e migliorare il mondo che la circonda. Esperta di comunicazione e social network manager, i media li conosce bene e sa come si comportano. Non è facile: oltre agli stereotipi che schiacciano i corpi e le sensibilità del mondo femminile, lei sente addosso anche quelli che dipendono dal suo essere disabile. E purtroppo il sesso, il piacere, l’espressione più bella dell’amore per chi ha altre abilità, sembra essere qualcosa che non esista e quindi viene negata.
Hai mai incontrato qualcuno che ti biasimava per questo impegno che hai preso?
“Certo. L’ultimo qualche settimana fa: un delirate omino sul mio blog ha commentato dicendo che è uno schifo e che non si può dare ai disabili l’illusione dell’amore. Io credo che la sessualità non solo sia un diritto ma anche un bisogno primario come mangiare o bere. Inoltre è dimostrato che l’affetto sviluppa intelligenza. Quello che mi sembra schifoso è che a molti disabili vengano dati farmaci per evitare il nervosismo provocato dall’assenza completa dell’espressione sessuale”
Lei è cattolica e catechista e questo però non ha interferito nella sua battaglia: “Ho un ottimo rapporto con il mio parroco e il mio vescovo, entrambi frati. Loro sanno bene che ai ragazzi a cui faccio catechesi insegno l’importanza del diritto ad amare e alla verità. Faccio molta informazione su questo tema: ho fatto seminari nelle scuole, ne parlo spesso. Sono convinta che in qualche modo vada cambiata la mentalità comune“.
Introdurre la figura dell’assistente sessuale in Italia però per Lorella non basta: “Se tu hai un figlio tetraplegico ora come ora non esiste un servizio sociale a cui rivolgerti per questo tema. Va creato un sottobosco culturale che possa permettere l’accettazione. Solo così il resto verrà naturale, automatico. Ci vogliono percorsi per farsì che le famiglie non siano sole nel paranorama sociale quindi è importante che ci sia un tessuto di accettazione”.
Quella di Lorella è una battaglia portata avanti perché tutti possano avere garantito il diritto all’amore. In particolare le donne, che quando sono disabili su se stesse vivono un doppio pregiudizio sul loro corpo, sulla loro pelle: “E’ come se sia più accettabile che un uomo abbia il diritto al sesso rispetto a una donna. Tutte le ragazze vivono la pressione dello stereotipo femminile del corpo perfetto e noi donne disabili dobbiamo convivere sia con questo che con quello relativo alla disabilità. Chiunque ha diritto alle emozioni allo stesso modo, che di tratti di uomini o di donne”
Ma dove trovi l’energia per tutte queste battaglie?
“In realtà non so. Adesso alla mia età sto riflettendo molto e mi accorgo che negli anni le cose sono molto cambiate: pensa come viveva un disabile negli anni sessanta, quando io ero una bambina. Sono nata con questa malattia molto rara che colpisce una persona su 60mila. Poi sono cresciuta ma sono rimasta alta sempre un metro e venti e da questa prospettiva ho sempre guardato il mondo. Negli ospedali mi dicevano sempre che non ce l’avrei fatta, che la mia malattia era troppo grave. Ma eccomi qui: ho sempre dato un morso alla vita e alla morte che mi stava sul collo. In più non sopporto le ingiustizie. Forse è questa la mia forza”
Lottare per Lorella è una questione di famiglia: sua madre portò avanti una battaglia per farsì che lei potesse frequentare la scuola in classe con gli altri bambini, visto che all’epoca ancora c’erano le classi differenziali per disabili. “Sono sempre stata determinata e sono una persona fortunata, circondata da gente che mi vuole bene”. La malattia di Lorella si chiama pseudoacondroplasia poliepifisaria: non ha cartilagine nelle articolazioni e le sue ossa si sfregano continuamente, fino a sgretolarsi. Per questo quando aveva 28 anni si è trasferita in Francia, dove è stata sottoposta a un intervento sperimentale, il primo in Europa. Tornata in Italia per anni si è battuta nella sua città, Grosseto, per ottenere le barriere architettoniche, una delle sue vittorie.
Durante tutto il suo impegno civile e sociale è sempre stata accompagnata dall’arte: scrive poesie, dipinge e l’espressione di sé le ha portato diversi premi e soddisfazioni. Ma le battaglie non si fermano e Lorella non nega che una maggiore attenzione alle problematiche sociali, maggiori investimenti, insomma un cambiamento di rotta in questo senso potrebbe anche essere un modo per uscire dalla crisi, per dare vita a quella famosa ripresa economica che dal 2008 è tanto ricercata dagli economisti: “Secondo i dati Ocse ci sono più di 4 milioni di disabili in Italia. Moltiplica il tutto per i componenti delle loro famiglie, arriviamo almeno a 12 milioni. Sono numeri che fanno vincere partiti e ma da chi fa girare l’economia siamo visti come un peso. In realtà siamo una risorsa che non viene sfruttata. Pensa quante donne come me si comprerebbero un bel pannolone di paillettes! Basterebbe solo superare ipocrisie e omertà, senza strumentalizzare la nostra condizione, come spesso viene fatto dai media: siamo persone, non animali da circo”.
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