Godere appieno di un raggio di sole in una giornata di pioggia, saper guardare in faccia la propria vita, imparare dalle nuvole la mutevolezza e sentirsi ora cigni ora panna ora alberi fioriti, attendere con tutta la pace possibile il prossimo morso del cammino che fra poco ripartirà da qui, proprio da questo di sole. Non so come farò ma voglio provarci, non voglio smettere di abbracciare la Speranza, non voglio smettere di sentirti scorrere nella mia vita 🌱!
A soli 19 anni Ciera Swaringen ha avuto la forza di rispondere ai bulli che la prendono in giro per la sua rarissima condizione. Ciera infatti ha delle voglie su tutto il corpo. Ma, invece di provare imbarazzo per questa condizione, ha imparato ad amare la sua pelle e ad essere fiera di essere diversa.
La condizione di Ciera è molto rara ed è conosciuta come nevo melanocito congenito gigante che, anche se frammentato, ricopre il 70% della sua pelle. Un nascituro su 500.000 nasce con questa condizione: spesso possono essere rimossi, ma nel caso di Ciera è impossibile per la grande quantità di punti presenti sul suo corpo.
La teenager di Richfield, vicino Charlotte (North Carolina), ha subito vessazioni di tutti i tipi, vedendosi affibbiata nomignoli fastidiosi relativi alla sua condizione. Ma, invece di farsi sopraffare da questa situazione, Ciera ne ha tratto ispirazione e ha iniziato a fotografarsi per mostrare il suo corpo al mondo.
“Un giorno ero sullo scuola bus e ho sentito un ragazzo ridere di me e chiamarmi cane macchiato”, ha raccontato Ciera al Mirror. “I ragazzi di solito sono i primi a commentare quando mi vedono. Dicono cose tipo “Sei tutta sporca, datti una lavata!”“.
“Col tempo ho imparato a farmi scivolare addosso questi commenti negativi, ricordandomi che la maggior parte della gente mi guarda e dice cose crudeli perché non sono abituati a vedere qualcuno nella mia condizione. Sono così fiera di essere diversa e, alla fine delal giornata, sappiamo tutti di avere qualcosa di strano, si esso dentro o fuori”, racconta Ciera.
“Tutti siamo nati differenti e dovremmo sentirci belli nella nostra pelle”. E queste foto lo dimostrano.
Una ragazza nuda in 5 minuti può essere vista da 5000 persone, quante persone vedranno questa coppia?
Perché continuiamo ad essere complici silenti? Anche noi contribuiamo, inconsapevoli, a far si che i modelli di bellezza da emulare siano quelli dettati dal marketing bieco, quello che sfrutta il corpo delle donne e degli uomini solo per fare incassi. Questi corpi non sono altrettanto belli, hanno la bellezza dell’amore vero, cosa applaudire di più?
“Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta
Senza troppe caramelle nella confezione.
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone.
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Si, ho fretta di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono,
Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…”
MARIO ANDRADE – Poeta, romanziere, saggista e musicologo brasiliano
La mia foto? Una sfida. Quanti disabili non vanno al mare dicendo che hanno problemi per il sole e, invece, secondo me, hanno un po’ vergogna della propria fisicità?
Eppure senza la nostra presenza le spiagge non saranno mai attrezzate come dovrebbero: chi penserà a renderle fruibili per noi se noi stessi non ci facciamo una capatina?
Bah ?!?? Comunque…
Viva l’estate, il caldo è il migliore farmaco per le mie ossa. Viva i colori che accendono il morale, benedetta carrozzella che mi sopporta con regalità. Viva i bambini che mi fanno mille domande, viva la musica in lontananza che mi fa sognare come principessa danzante, viva il mare che mi guarda da lontano: io e lui non ci siamo mai dimenticati. Non vorrei il rovente ferro delle sedia, che sotto il sole diventa forno per la mia pelle già insaccata in pannoloni e traverse di plastica cotonata. Fatica, bruciore, piaghe, ma vale la pena solo per respirare l’essenza del viver in spiaggia, viva, persona, differente ma terribilmente uguale agli altri.
In meno di un anno e mezzo dalla suo “opening day”, Sirena Guerriglia Blog è arrivato in questi giorni a superare le 20.000 visualizzazioni in tutto il mondo, toccando ben 58 paesi: ma grazie!
E’ nato senza nessuna aspettativa, piu’ per imparare, crescere attraverso l’esperienza degli altri e dalla voglia di “muovermi” pur dovendo stare gran parte della mia giornata a letto, mai avrei immaginato così tante persone coinvolte. Emozionatissima, grazie davvero!
Grazie a chi ha messo un “like”, grazie a chiunque si sia fermato, sedendosi un pò qui sotto il mio portico. Grazie a chi ci ha buttato una occhiatina di corsa e a chi ha lasciato il suo commento.
Grazie infinite, mi avete fatto viaggiare ed andare lontano, ma“questo è gia’ piu’ di tanto, piu’ di tutte le terre lontane” (I. Fossati).
Io e il mio girasole vi salutiamo orgogliosi e felici di essere piccoli, unici, differenti e irripetibili. Viviamo senza vergognarci di cio’ che siamo, la vita è bella proprio nella differenza. Chi si vergogna e non vuole farsi farsi fotografare perché non si piace offende se stesso non gli altri… In fondo noi vediamo noi solo allo specchio, ma gli altri ci vedono tutti i giorni, il giudizio che ci fa piu’ paura talvolta è proprio il nostro.
Un girasole per ricordare l’amore. L’amore di mio padre che sa quanto sia difficile per me non poter viaggiare e muovermi per strade e campi d’estate. L’amore di mia madre che ha cercato dei semi e piantati assieme a mio padre nel giardino davanti alla mia porta. Un girasole cresciuto nella sabbia ma con l’humus dell’amore di due persone speciali che hanno vissuto in povertà, a causa mia, ma in ricchezza di Speranza e Coraggio… Una bambina ‘diversa’ negli anni ’60 era un cruccio, ma per loro è stata la bellezza di una sofferenza sbocciata in giallo, forte, grande girasole
Oltre e Altro per chi crede nella Vita è non cede alla Paura e alla Vergogna.
Grazie babbo, grazie mamma.
Il girasole è fiorito oggi e le api non guardano dove o come sia, è solo un bellissimo fiore che può dare polline per del buon miele