GIOIA INFINITA! PUBBLICATA DAL CORRIERE DELLO SPORT LA MIA STORIA CON IL BASEBALL SCRITTA PER F.I.B.S.

Con grande sorpresa, dopo la pubblicazione sul sito FIBS, è stato riportato in altre riviste tecniche ed anche dal Corriere dello Sport: wow!

Mesi fa presa da improvvisa determinazione e gratitudine verso il baseball italiano, telefonai al Presidente nazionale della Federazione Italiana Baseball e Softball, Riccardo Fraccari per dire “grazie” ad uno sport che amo tantissimo.

Mi emozionai e mi si incrino’ la voce durante la chiacchierata generosa offertami dal Presidente e, giunti ai saluti, mi chiese di scriverla e raccontare la mia particolare “storia con il baseball”, la mia testimonianza di vita con uno sport che mi ha accettata come tifosa e mai discriminata, uno sport poco conosciuto in Italia, ma assai “avanti” per quello che riguarda l’integrazione sociale.

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La lettera di Lorella Ronconi, affetta da una gravissima malattia genetica ossea

ROMA – Lorella Ronconi è nata a Grosseto nel 1962. E’ affetta da una gravissima malattia genetica ossea: la pseudoacondroplasia poliepifisaria. Dal 1991, dopo un’ischemia midollare, vive parte della sua giornata a letto, parte in carrozzella. Ma ha una vita comunque molto attiva e dal 2006 è Cavaliere della Repubblica. Ecco la sua bellissima lettera indirizzata alla Federazione Italiana Baseball Softball, che abbiamo pubblicato sul sito:
 
 
“A distanza di tanti anni, ora che sono grande, diciamo, comunque più coraggiosa e forte, vorrei dire o meglio lanciare il mio GRAZIE al baseball e al softball, per tutto quello che mi hanno permesso di essere. Sono una donna di 53 anni, affetta da una rara e gravissima malattia progressiva alle ossa che mi costringe a passare gran parte della mia giornata a letto con poche ore d’aria vissute in carrozzella. Ormai non posso più viaggiare né utilizzare mezzi di trasporto, a causa di 2 barre nella colonna vertebrale e uno scatafascio di ossa rotte che si infiammano con molta facilità. 
Non viaggio più, ma ho una vita movimentata grazie alla mia voglia di comunicare, grazie a internet e ai miei molteplici impegni: sono tra i membri fondatori di una associazione Onlus (Fondazione il Sole) che si occupa del dopo di noi per le persone diversamente abili, sono stata Commissario della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto, blogger, content manager e lavoro allo sportello info-handicap dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune di Grosseto. In un certo senso, però, continuo a viaggiare e lo faccio attraverso le poesie che scrivo, nelle quali raccolgo emozioni belle di vita, per dare emozioni belle di vita, in un mondo in cui esse sembrano inutili. Perché senza le emozioni belle, l’essere umano perde la sua umanità.
 
Tutta la mia esistenza è stata legata alla sofferenza, alla disabilità, all’ignoranza umana che spesso mi ha fatto sentire trasparente, se non inutile. Ho avuto però la fortuna di conoscere un mondo diverso, oltre a a quello condiviso con la mia famiglia e gli amici, un mondo in cui crescere senza discriminazioni e offese, un grande mondo: lo stadio di baseball. 
Il baseball mi fece innamorare nell’adolescenza, quando fui per caso invitata da un’amica ad assistere a una partita. A quei tempi camminavo ancora un pochino, ma essendo piccola e già in difficoltà con le ossa, mi muovevo con una minuscola biciclettina rosa. Ero emozionata e vergognosa di andare allo stadio e salire sulle gradinate portandomi dietro la biciclettina, quel primo giorno, non conoscendo per nulla quello sport. Fu un amore immediato, un coup de foudre: i giocatori visti dall’alto sembravano piccoli soldatini, principi che andavano a conquistare il castello e correndo segnavano il punto con grande gioia e calore dei tifosi. Una scacchiera strana, quel pentagono storto, ma un piacere per gli occhi stare a guardare il bel verde brillante che circondava la terra rossa. L’odore di erba tagliata era come una carezza per i miei sensi. Il rumore del guantone quando riceveva il lancio mi faceva da richiamo, come lo stesso rumore della mazza quando toccava la pallina. E sì, questi erano i rumori più belli e furono i suoni di vita, i miei suoni vitali per ogni mia stagione che cominciava: l’arrivo della primavera e del caldo placava i dolori alle mie ossa e i primi rumori del baseball in allenamento mi ricordavano che presto sarei entrata dentro lo stadio a seguire le partite, e sarei stata normale. Normale, che grande parola! Ora è una parola ovvia per me, ma l’ho imparata tra le tribune: lì ogni volta non ero la Lorellina piccina (sono alta un metro e venti), poverina, guarda come è concia, ma ero una tifosa, una come tanti, una persona intera; normale, appunto. Tra gli spalti, tra i tifosi di baseball, per i tifosi, per i giocatori, per i manager, ero Lorella e basta. Non c’erano offese al mio corpo ma solo tifo, abbracci e generosità: il baseball anno dopo anno, mi ha insegnato a non vergognarmi e mi ha seguito, sempre, permettendomi di essere me stessa, donna intera.
 
Nel dicembre 2014, alla presentazione della ristampa del mio primo libro di poesie, sono stati miei testimonial dei grandi amici che rappresentano la mia vita: l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, il critico cinematografico e letterario Fabio Canessa e il grande lanciatore del mio amato sport Roberto Cabalisti. Questo a dimostrare e ufficialmente a dire a tutti che è merito di un grande sport, dei suoi tifosi ma anche dei suoi giocatori, che Lorella Ronconi è arrivata ad essere quello che è. Quel giorno emozionante, davanti ad una platea di intellettuali, parenti, amici, c’erano anche i volti di molti grandi: Vic Luciani, Lucio Tirri, Beppe Massellucci… A proposito di Beppe Massellucci, il mitico #44, vorrei aprire una parentesi anche sull’etica che questo sport trasmette a chi lo gioca: forse è un caso, non so, ma quanti sanno che la mia vita, soprattutto dopo la grande operazione alla colonna vertebrale, è stata colorata dall’affetto silenzioso di tanti giocatori di baseball? Molti altri giocatori sono rimasti in contatto con diverse persone diversamente abili, nonostante gli anni passati. Per discrezione non faccio i nomi, ma posso parlare di coloro che mi hanno regalato cure di affetto e sostegno nei vari momenti della mia vita, in umiltà e senza scalpori mediatici. Beppe Massellucci (adesso lo posso dire) mi donò la divisa, il famoso #44 con il quale vinse lo scudetto a Rimini. Scelse me e mi trasformò in Regina, un dono e un ricordo che ancora mi fanno emozionare. Mi fermò un giorno e mi disse che avrebbe avuto piacere di regalare la sua divisa a me, poiché da sempre mi aveva vista presente alle partite con la mia biciclettina per ore ed ore senza mai abbandonare lo stadio, e che avrebbe voluto lasciare lo sport agonistico sapendo che la sua divisa l’avevo io. Quel gesto mi fece sentire la più famosa delle famose, alta un metro e novanta! 
 
Sì, Giuseppe Massellucci mi aveva incoronata Regina dello stadio e io, comprendendo la sua riservatezza, non l’ho mai raccontato prima di adesso: sapevo che era un gesto che non voleva essere spettacolarizzato o strumentalizzato. 
Stefano Cappuccini, infermiere, in uno dei miei tanti ricoveri, un mattino di Natale mi fece trovare a sorpresa accanto al letto la sua mazza da baseball firmata. Fu il regalo dei regali, tra flebo e dolori capii che il baseball era sempre accanto a me….non mi avrebbe mai lasciata. 
Roberto Cabalisti, che da molto tempo mi affianca aiutandomi, rincuorandomi, incoraggiandomi, facendomi compagnia con le sue telefonate. 
Beppe Carelli, che mi aiuta a distanza, con la sua grande capacità informatica, sempre pronto a rispondere ai miei problemi telematici. 
Francesco Casolari, Lucio Tirri, Vic Luciani, Claudio Sabatini, Ermini…tanti sono i nomi di giocatori e tecnici che continuano a sostenermi nella vita., Sì, qualcuno dice che il baseball rende eterni bambini…. forse, ma anche grandi persone di cuore e coraggio, perché non ne fanno uso mediatico, ma solo cura e passione. Questo gioco ha incontrato la mia vita, col baseball ho avuto la fortuna di trovare uno spazio nel quale la mia esistenza era completamente considerata nella sua interezza. Ancora oggi mi sento a casa in quel luogo dove l’erba è tagliata di fresco, la terra rossa e il pentagono sono un tutt’uno con i suoi Cavalieri.
 
Grazie al baseball italiano, grazie al baseball, grazie ancora a quei tifosi che mi hanno incoraggiata, a tutti quei giocatori che mi hanno donato sorrisi e ancora silenziosamente mi stanno vicino con tanto rispetto. Il baseball, una grande filosofia di vita, un grande sport in cui esistere, che tutti noi appassionati possiamo adoperarci per non cancellarlo dalla storia e farlo fiorire ancora di più nel futuro, per le future vite.”
 

Informazioni su Lorella Ronconi

Freeway on my wheelchair, social branding influencer, content marketing management, poetessa per amore della mia vita. "Ruoto, scivolo, piroetto tra vanità e gambe frettolose, non trovo le mie orme, ma io ruoto, si, in un mondo fatto di passi . Je Roule #JeRouleAvecToi, #ionomivergogno, #iosonorara "Dopo tanta sofferenza provocatami dall’ignoranza delle persone riguardo la mia diversa abilità, dopo tanto sentirmi “mostro” e nascondermi all’altro, ecco che mi guardo allo specchio e mi sento Sirena. Se nella mia precedente raccolta di poesie (Je Roule, E.T.S., Pisa 2008) “ruotavo”, riferendomi al mio vivere in carrozzella e ripiegandomi sulla mia condizione, adesso promuovo me stessa accettandomi con grande amore, con nuova forza e rinnovata autostima. Ho cambiato pelle, ora “guizzo”: ora sono una Sirena. Entità leggendaria, metà donna e metà fantastica frequentatrice delle più remote profondità del mare, la Sirena nuota e si muove in energica sintonia con il suo mondo; osserva, accucciata sulla roccia, le navi e i marinai e comprende che non potrà mai correre sulla terra ferma tra quei “piedi guerrigli”, né essi potranno mai nuotare negli abissi profondi degli oceani. “Tra voi e me c’è una distanza incolmabile”, sembra dire la Sirena, guardando lontano; la tristezza può impadronirsi di lei ma il tuffo guizzante la rinvigorisce, le rinnova le forze, la fa risentire combattiva, “guerriglia”. Lei, la Sirena, ed io, Lorella, crediamo fermamente nell’uguaglianza dei diritti e nella grande, magnifica ricchezza delle differenti abilità. L’unicità e l’irripetibilità di ciascuno di noi ci fa naturalmente guadagnare il diritto di essere parimenti accettati nella nostra normalità”. Cav. Lorella Ronconi www.lorellaronconi.it @lorellaronconi https://www.facebook.com/lorellaronconietor?ref=hl Vedi tutti gli articoli di Lorella Ronconi

6 responses to “GIOIA INFINITA! PUBBLICATA DAL CORRIERE DELLO SPORT LA MIA STORIA CON IL BASEBALL SCRITTA PER F.I.B.S.

  • Lorella Ronconi

    Buonanotte anche a te 😘

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  • vincenza63

    sono su fb, ti cerco, buona notte!

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  • Lorella Ronconi

    Io purtroppo non posso più muovermi né di spostarmi con nessun mezzo di trasporto a causa proprio delle mie ossa rotte e di due barre che ho nella colonna vertebrale, cercami su Facebook oppure scrivimi per email… Così se un giorno passerai da Grosseto magari un caffè ce lo prendiamo live :))))) La partita in tv? Certo… Ma la RAI trasmette solo su rai sport 2, a stagione inoltrata… La partita della sera. Milano e il nord hanno delle grandi squadre di baseball. Un bacione mega galattico :* :* :*

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  • vincenza63

    Sì, viva noi! Io appena posso cerco anche di spostarmi in treno, anche da sola per tratte che riesco a fare in giornata. Così ho coltivato negli ultimi tre anni credo il mio mini turismo che per me è come un viaggio all’Antartide! Io vivo in provincia di Milano, mercoledì andrò a Roma in giornata con il mio compagno. Ci sembra impossibile poterci vedere una partita insieme in tv? Pensaci…
    Baci

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  • Lorella Ronconi

    Ah ahh 9, ciao Vichy, peccato che abitiamo lontano, ti avrei raccontato e spiegato il baseball davanti ad una bella partita. Ma vada per le tue batterie e le mie ossa rotte su ruote, accontentiamoci della tecnologia 🙂 e magari anche di un contatto su Facebook… Un abbraccio grandissimo, viva noi! :*

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  • vincenza63

    Piccola grande donna, hai tutto Il mio rispetto e la mia stima, dall’alto del mio trono che va a batterie e che mi permette di spostarmi.
    Non ho difficoltà a credere che tante persone ti vogliano bene, semplicemente perché tu il bene lo attiri con la tua voglia di vivere, col tuo entusiasmo e il tuo tifo!
    Io di baseball non capisco nulla ma solo per la gioia che ti da vale la pena che esista!
    Un grosso abbraccio,
    Vicky

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