IL MARKETING È RAZZISTA SECONDO TE? #IOVOLEVOFARELAROSSELLINI

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Riguardo la mia foto adesso e mi prende lo sconforto, il nervoso tipico di quando non posso fare una cosa semplicemente perché sono una donna in carrozzella: una esclusa. Io da ragazza sognavo di svegliarmi un giorno ed essere “normale” e poter diventare testimonial di prodotti di bellezza, si, pubblicizzare prodotti di beautè come Isabella Rossellini. Poi sono diventata grande ed ho capito che i sogni si possono inseguire e si avverano talvolta, certo, ma se sei una persona disabile, la carriera come testimonial “de beautè” scordatela, il marketing non osa.

Il marketing secondo me è il top del convenzionale. 

Pensate che una donna/uomo disabile, in uno spot pubblicitario che risponde ai requisiti richiesti, puo’ dare valore tanto quanto una persona abile? Sono le aziende di marketing a non volersi “aprire le meningi”? I tabu’ a frenare, oppure i brand stessi ad essere “razzisti” ?

Ho 54 anni (foto 29 maggio, nessun make up o ritocco grafico), perché non posso andare in una copertina Vogue o reclamizzare un prodotto/accessorio di bellezza? Non valgo quanto quanto qualsiasi altra persona, con le stesse caratteristiche, se richieste? Per un rossetto non servono delle labbra di una donna audiolesa o parlante, servono delle labbra corrispondenti a ciò che si vuole comunicare per acquistare quel rossetto.

Una donna/ uomo disabile in uno spot pubblicitario per dare più valore? Per adesso, nemmeno per sogno! Donne diversamente abili #mettiamocilafaccia.

 

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Informazioni su Lorella Ronconi

Freeway on my wheelchair, social branding influencer, content marketing management, poetessa per amore della mia vita. "Ruoto, scivolo, piroetto tra vanità e gambe frettolose, non trovo le mie orme, ma io ruoto, si, in un mondo fatto di passi . Je Roule #JeRouleAvecToi, #ionomivergogno, #iosonorara "Dopo tanta sofferenza provocatami dall’ignoranza delle persone riguardo la mia diversa abilità, dopo tanto sentirmi “mostro” e nascondermi all’altro, ecco che mi guardo allo specchio e mi sento Sirena. Se nella mia precedente raccolta di poesie (Je Roule, E.T.S., Pisa 2008) “ruotavo”, riferendomi al mio vivere in carrozzella e ripiegandomi sulla mia condizione, adesso promuovo me stessa accettandomi con grande amore, con nuova forza e rinnovata autostima. Ho cambiato pelle, ora “guizzo”: ora sono una Sirena. Entità leggendaria, metà donna e metà fantastica frequentatrice delle più remote profondità del mare, la Sirena nuota e si muove in energica sintonia con il suo mondo; osserva, accucciata sulla roccia, le navi e i marinai e comprende che non potrà mai correre sulla terra ferma tra quei “piedi guerrigli”, né essi potranno mai nuotare negli abissi profondi degli oceani. “Tra voi e me c’è una distanza incolmabile”, sembra dire la Sirena, guardando lontano; la tristezza può impadronirsi di lei ma il tuffo guizzante la rinvigorisce, le rinnova le forze, la fa risentire combattiva, “guerriglia”. Lei, la Sirena, ed io, Lorella, crediamo fermamente nell’uguaglianza dei diritti e nella grande, magnifica ricchezza delle differenti abilità. L’unicità e l’irripetibilità di ciascuno di noi ci fa naturalmente guadagnare il diritto di essere parimenti accettati nella nostra normalità”. Cav. Lorella Ronconi www.lorellaronconi.it @lorellaronconi https://www.facebook.com/lorellaronconietor?ref=hl Vedi tutti gli articoli di Lorella Ronconi

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