GROSSETO, BANCOMAT IRRANGIUNGIBILE PER DISABILI, E I MIEI RISPARMI?

Scoppia il caso, ma non troppo, mi rendo conto che abbiamo doveri ma non diritti, fa davvero male, chiedo aiuto al web.

Mps chiude una sede (a norma) trasferendo i correntisti in una filiale in un palazzo storico inaccessibile, in zona ZTL della città, con un bancomat impossibile e l’entrata “garantita” da piattaforma elevatrice mal funzionante. Purtroppo tra i correntisti ci sono io, disabile  con i miei risparmi.
Mi sento sola in questa battaglia, il sostenere le spese di gestione e conto ma non avere la possibilità di usufruire dei miei soldi è un sopruso. Esiste una sentenza di Cassazione Civile, la n.18762 del 2016,  in cui la Corte ha dato ragione a un disabile fiorentino impossibilitato ad accedere al bancomat del suo istituto di credito perché non a norma. Perchè? Perchè non posso accedere ai miei risparmi? Perchè gli istituti non si sono regolarizzati? Perchè tanta indifferenza?  Mi fa davvero arrabbiare, chiedo aiuto al web!

La paladina dei diritti Lorella Ronconi protesta: lo sportello di Mps a cui è stata dirottata è inaccessibile a chi è in carrozzina di Sara Landi

Il 17 marzo (oggi) chiude l’agenzia 3 della banca Monte dei Paschi di via Santorre di Santarosa, a Grosseto. Tutti i suoi correntisti e clienti vengono trasferiti all’agenzia 8 di via Manin in centro storico. Tra loro c’è anche Lorella Ronconi, paladina grossetana delle battaglie per i diritti delle persone diversamente abili, condizione che vive in prima persona essendo costretta da tanti anni sulla sedia a rotelle.

“Lo spostamento alla sede di via Manin lo vivo come un incubo e una privazione dei miei diritti – si sfoga Lorella accanto alla sua avvocata, Elisabetta Calabria – Nell’agenzia di via Santorre di Santarosa che è vicino a casa c’è un bancomat a norma per i disabili e posso prelevare in autonomia oltre a poter entrare e fare delle normali operazioni bancarie. Tutto ciò in via Manin mi sarà precluso perché per arrivare al bancomat ci sono due scalini mentre l’agenzia è accessibile per un disabile solo con un montascale o dalla porta di emergenza, quindi non in autonomia”.

collage banche

Lorella Ronconi si è rivolta all’avvocata Calabria perché non si rassegna a vedere negati i propri diritti. “Voglio precisare – dice Lorella – che ho trovato piena sensibilità e disponibilità a venirmi incontro da parte dei dipendenti e delle direttrici delle due agenzie interessate. La mia non è un’azione contro di loro ma affinché la banca si faccia carico di questa situazione. Del resto il problema dei bancomat non a norma esiste nella maggioranza delle banche”.

“Ho scritto una lettera alla banca Mps – dice l’avvocata Elisabetta Calabria – per far presente il disagio e la discriminazione patiti da Lorella. Informalmente abbiamo già avuto un riscontro (una telefonata dalla direttrice dell’agenzia di via Manin) ma attendiamo un impegno formale: intanto per il mantenimento dello sportello bancomat che si trova su via Tito Speri e poi per rendere accessibile la sede di via Manin. È una questione di civiltà che riguarda tutti, disabili ma anche persone con ridotta mobilità, dagli anziani alle mamme con la carrozzina”.

Ronconi e Calabria mostrano insieme una sentenza storica emessa dalla Cassazione lo scorso anno. “Parliamo della sentenza 18762 del 2016 – dice Calabria – in cui la Cassazione ha dato ragione a un disabile fiorentino impossibilitato ad accedere al bancomat del suo istituto di credito perché non a norma. Si riconosce in modo netto che non solo i disabili ma anche le persone con ridotta mobilità devono poter accedere in autonomia al bancomat”.

In seguito al caso sollevato da Lorella Ronconi interviene il direttore territoriale mercato Mps di Grosseto Marco Sargentoni. “La chiusura dell’agenzia 3 di via Santorre di Santarosa – sottolinea in una nota Sargentoni – rientra in un piano di razionalizzazione della banca Mps che riguarda tutto il territorio nazionale. In relazione al bancomat Mps farà tutto quello che è nelle sue possibilità per garantirne il mantenimento e venire

così incontro alle esigenze di tutti i clienti. In città, inoltre, sono attive filiali che non presentano barriere architettoniche e dalle quali è possibile prelevare contante. Tutti i colleghi stanno lavorando per garantire la continuità operativa e minimizzare i disagi per la clientela”.

 

From Il Tirreno, Grosseto

La norma di riferimento è sempre la celeberrima legge n.13 del 1989 (“Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”), ai sensi della quale anche le banche sono tenute a rendere fruibili i propri uffici e i servizi connessi alle persone portatrici di handicap.

Per di più, tale obbligo è rafforzato dall’articolo 24 della legge 104 del 1992, per cui tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico devono essere prive di barriere architettoniche.

Ed è chiaro che, in questo contesto, rientrano, come detto, anche gli sportelli Bancomat e nel corso degli anni sono state persino diffuse delle linee guida ( la fonte: Superabile.it ) per progettarli “a misura di disabile”.

In estrema sintesi, sarebbe necessario che la tastiere (con pulsanti grandi per essere leggibili anche dagli ipovedenti) e lo schermo siano posti a un’altezza tale che permetta ai disabili di poterne usufruire (ovvero tra i 90 e i 120 centimetri), e che il bancomat consenta un approccio frontale in modo tale da garantire l’accostamento della sedia a rotelle (senza dimenticare la regolarità della strada che conduce allo sportello, per cui è essenziale, ad esempio, la presenza dello scivolo).

bancomat

In tal senso l’Unione Europea si è mossa con il progetto APSIS4all , lanciato nel 2011 con lo scopo di rendere i servizi pubblici accessibili per tutti: tra i suoi obiettivi, per restare nell’ambito dei bancomat, l’installazione in Spagna di oltre 1300 sportelli, a partire dall’anno scorso, dotati di avatar con interazioni nella lingua dei segni per i non udenti, nonché schermate di testo ad alto contrasto e pulsanti più grandi e ben visibili.

Fonte: lavocedeltrentino

Informazioni su Lorella Ronconi

Freeway on my wheelchair, social branding influencer, content marketing management, poetessa per amore della mia vita. "Ruoto, scivolo, piroetto tra vanità e gambe frettolose, non trovo le mie orme, ma io ruoto, si, in un mondo fatto di passi . Je Roule #JeRouleAvecToi, #ionomivergogno, #iosonorara "Dopo tanta sofferenza provocatami dall’ignoranza delle persone riguardo la mia diversa abilità, dopo tanto sentirmi “mostro” e nascondermi all’altro, ecco che mi guardo allo specchio e mi sento Sirena. Se nella mia precedente raccolta di poesie (Je Roule, E.T.S., Pisa 2008) “ruotavo”, riferendomi al mio vivere in carrozzella e ripiegandomi sulla mia condizione, adesso promuovo me stessa accettandomi con grande amore, con nuova forza e rinnovata autostima. Ho cambiato pelle, ora “guizzo”: ora sono una Sirena. Entità leggendaria, metà donna e metà fantastica frequentatrice delle più remote profondità del mare, la Sirena nuota e si muove in energica sintonia con il suo mondo; osserva, accucciata sulla roccia, le navi e i marinai e comprende che non potrà mai correre sulla terra ferma tra quei “piedi guerrigli”, né essi potranno mai nuotare negli abissi profondi degli oceani. “Tra voi e me c’è una distanza incolmabile”, sembra dire la Sirena, guardando lontano; la tristezza può impadronirsi di lei ma il tuffo guizzante la rinvigorisce, le rinnova le forze, la fa risentire combattiva, “guerriglia”. Lei, la Sirena, ed io, Lorella, crediamo fermamente nell’uguaglianza dei diritti e nella grande, magnifica ricchezza delle differenti abilità. L’unicità e l’irripetibilità di ciascuno di noi ci fa naturalmente guadagnare il diritto di essere parimenti accettati nella nostra normalità”. Cav. Lorella Ronconi www.lorellaronconi.it @lorellaronconi https://www.facebook.com/lorellaronconietor?ref=hl Vedi tutti gli articoli di Lorella Ronconi

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