Archivi categoria: Cultura

DONNE DIFFERENTI, COMPAGNE DI CLASSE

La vita 🌱 è bella!

🌹 😊 🌺✨🥀 Donne, 🚺 amiche, compagne di classe. Donne che hanno vissuto, creduto, combattuto, pianto, amato la vita 🌱.

Donne con vite differenti, che hanno scalato montagne sommerse da scatole traslocanti di difficoltà. Donne che hanno baciato, abbracciato, cullato, cresciuto, sognato di amare di più.

Donne che hanno temuto di non superare certi terremoti della vita, talvolta stanche ma che non hanno mai abbassato lo sguardo a terra mai pronunciato un “Give Up”.

Donne che non si sono mai arrese, donne differenti. Donne, forse nonne adesso. Compagne di classe.

Le mie compagne di scuola, Donne meravigliose che mi hanno permesso di essere me stessa, una donna normale.

Le stupende ragazze della 5A D!

❤️✨💯📚

©Lorella Ronconi

#senzabarriere #determined #luxuryofdifference #compagnediclasse #donne


MA IO SENZA TE

Non so te
ma io senza te
sono anche un po’
senza me.

Gio Evan


LEGATI A VECCHI RETAGGI

#riflessionidalletto. Sono una donna affetta da una patologia rarissima, una persona ogni 50/60.000 vince il premio, ma solo a due anni si scopre. Reggo gli sguardi pietosi fin da bambina, le persone che si voltano quando passo. Le dita che indicano, gli sguardi che si abbassano quando alzo il mio. Pensate davvero che sia così “circense”? Siamo rimasti legati a vecchi retaggi. Lo zoppo, l’orbo, il ciccione, la donna cannone, il nano, il cieco, il mongolo, il frocio, la zoccola…: incivili! Ma quando smetteremo di usare aggettivi dispregiativi per riassumere una persona? Conosciamo delle parole che sappiano descrivere una persona in modo concreto? Conosciamo la differenza tra acondroplasia e pseudoacondroplasia? Tra disabilità sensitiva, cognitiva, motoria…? Siamo sicuri che dentro un “container a norma” non ci siano le stesse difficoltà ? Ma chi è che ha deciso su quali punti fissi si basa questa benedetta “norma”? Vi prego, riflettiamo sull’unicità, sulla perfezione, che ogni persona è, nel suo insieme; siamo tutti unici e irripetibili, un lusso, siamo bellezze che rendono il pianeta piu’ prezioso che mai.
#pseudoacondroplasia #illussodelladifferenza #ellujodeladiferencia #leluxedeladifférence #theluxuryofdifference


LA SOLITUDINE È FORZA

#riflessionidalletto. A volte la solitudine è davvero appiccicosa, in mancanza di fidanzati, bambini, gatti e affini, abbraccio la mia bambola reborn, Chris <3, torno bambina assaporando il gusto che provavo nel giocar a “far le signore”. Guardo il soffitto abbracciando la bambola, a volte il vuoto è forte, senza soluzioni. Inutile stravolgersi c’è il soffitto. Il mio amico, Soffitto Grande Schermo, 📽 ci proietto spesso spesso i film dei miei pensieri 💭 e ci scrivo sopra i progetti. Fissare il soffitto, una delle attività più assidue per coloro che hanno passato molto tempo sulle barelle, nei lettini di ospedale, in quelli orizzontali delle loro case. Sì guarda il soffitto e si aspetta che venga il dottore a visitarci, che passi il medico per quella visita importante, che venga un qualcuno a confortarci … un soffitto per disegnare le sperate luci dell’alba. Fissare il soffitto è la cosa che faccio più spesso, vivendo a letto … questa attività ormai fa così parte di me che è diventata un esercizio. Esercizio di pensiero, di meditazione. Esercizio “zen” per parlare con me stessa… Ed ho capito che la solitudine è una forza. La forza di abbracciare 🤗 la vita da soli. Solitudine = coraggio di tirare avanti. Coraggio di non mollare, nonostante. Coraggio di essere, senza. Se sei solo, non sei perdente, sei persona che non ha potuto scegliere o che ha voluto scegliere, non perdente. Tra le tante solitudini, a volte si incontrano anche disabili partigiani per la loro indipendenza. Lottare per il riconoscimento della propria indipendenza, se persone con disabilità, è difficile, è rinuncia a compromessi e comodità….Scriverò di questo prossimamente.

Notte mondo.

©LORELLA RONCONI


PERCHÉ UN GIORNO POSSANO PERDONARE

Non stiamo giocando con le statuine…con le persone, con i bambini, gli anziani… con le persone fragili non si può giocare! Una foto trovata nel web, non sono riuscita a scoprire chi sia il fotografo ma ringrazio per questo scatto. Mi vergogno 😢😓mi fa vergonare l’indifferenza della quale, noi “umani”, sappiamo vestirci. Pulita, profumata, ingioiellata, elegante griffata indifferenza. Noi, “buoni” umani… legati ai nostri smartphone, news, social, brand lifestyle 👔, non guardiamo più oltre il nostro individualismo. Non vogliamo vedere oltre. Certo, ascoltiamo i telegiornali mentre mangiamo… e ci convinciamo pure che “certe persone” sono il nostro problema: vanno allontanate, “Ma non per essere cattivi, eh?! “. Io vorrei essere loro accanto, guardarle negli occhi “certe persone”. Avere braccia lunghe e potenti, e carezze per ogni bambino; cibo, cure, vestitini color bambino e libri 📚 per insegnare loro che siamo tutti uguali, che il sangue non ha colore….e perchè possano capire un giorno e perdonare il nostro indifferente sfruttamento delle loro dignità .


CI SONO PERSONE CHE… NO, SONO SUPEREROI.

Ci sono delle persone 👤che, pur stando dall’altra parte della tua galassia 🌌 , hanno il grande cuore di arrivare sempre, quando stai toccando il fondo…rimetterti in livello, ascoltarti, comprenderti, coccolarti, in versione open 🔓 source. Ci sono persone che non dicono, fanno… Ci sono persone che quando le hai vicine non puoi non piangere nel realizzare il grande bene che ti vogliono ❤.
Ci sono persone che sanno vivere anche senza cuoricini ed emoticons ma te li sanno donare live quando sei in marrone gessato.. Ci sono persone che comprendono le differenze, talvolta ci lavorano 😉

↪ A tutte le persone così: grazie di esistere 🙏 a voi, persone, amici meravigliosi e rari, GRAZIE a nome della di tutti coloro che hanno la fortuna 🍀 di avervi nel sistema operativo. Con il tempo mi sono resa conto che non siete persone simple, non venite dall’altro quartiere, dalla città vicina o dall’altra parte del continente, no… Voi venite dal cielo 🌈 l’ho capito, Siete dei SuperEroi. Come fai a non piangere quando hai accanto un vero Supereroe?!? 👈 😱 😢 ❤😎👉🏆
___________________________
🔺 🔘 ◼ 🔸 🔹 ◽ 🔼 ▪
#physiotherapist #superereroi #amitie #cura #cultura #tivogliobene #takingcare #senzabarriere #iopiangodigioia



CICOGNA VOLA 13.000 KM OGNI ANNO PER TORNARE DALLA SUA COMPAGNA DISABILE

Una storia d’amore che da anni si celebra in primavera, una storia di ali, unica. In Croazia, Klepetan, una cicogna, vola ogni anno per 13.000 km per raggiungere la sua compagna disabile, la cicogna Malena.

cigogna3

Voglio rilanciare una vera storia di amore e di ali. Una notizia data da un’amica, articolo di Salvatore Giannella, del 2015, che mi ha fatto commuovere. Come staranno le due cicogne oggi?

A Brodski Varos, in Croazia, una cicogna di nome Klepetan viaggia ogni anno 13 mila chilometri tra l’Africa del sud e la Croazia per trovare la sua bella Malena. E lo fa da 13 anni.

ali-amore-klepetan-malena-love-story-cicogne

Ogni anno per me l’inizio della primavera coincide non solo con la giornata mondiale della poesia ma anche con il rinnovarsi di una vera storia d’amore che sembra una favola: nei primi giorni di primavera arriva infatti dal Sudafrica in Croazia, dopo un volo di 13 mila chilometri, Klepetan, un maschio di cicogna, per raggiungere Malena, che non può volare da quando i cacciatori l’hanno ferita. Una love story senza confini lunga 12 anni, che si è ripetuta anche quest’anno (“E’ arrivato con dodici ore di anticipo rispetto al solito, e anticipando di cinque-sei giorni le altre cicogne”, ha detto il “badante” di Malena al giornale Jutarnji list). Una storia che ho avuto il piacere di ricostruire, per Oggi, nella primavera del 2010.

Qual è la più grande storia romantica del mondo? Se siete ancora tra quelli che, a questa domanda, rispondono con «Giulietta e Romeo» o con la Love story interpretata al cinema da Ali MacGraw e Ryan O’Neal, siete su una strada sbagliata. Ascoltate la più straordinaria storia romantica dei giorni nostri. Un amore senza confini, intriso di aspetti scientifici, che ha come protagonisti due cicogne. Sì, due di quegli uccelli che tutti i popoli ritengono propiziatori delle nascite, e che amano nidificare con grande frequenza al centro dei villaggi e delle città, un’abitudine che ha inevitabilmente tributato grande popolarità a questi volatili. Lui, il maschio, l’hanno ribattezzato Klepetan: ogni anno, quando arrivai era già il quinto, percorre, spinto dall’amore, più di 13 mila chilometri per raggiungere la compagna, Malena («piccola»), una cicogna femmina che, a causa di una vecchia ferita all’ala, ha smesso da anni di affrontare lunghe traversate e sta ferma nel nido, in eterna attesa.

È una storia d’amore e fedeltà in tempi caratterizzati, tra gli esseri umani, da amori spesso rapidi.

In principio fu una fucilata. Il ferimento di Malena avviene nella primavera del 1993: nelle campagne che circondano Slavonski Brod, una città di 60 mila abitanti che è anche un porto sul fiume Sava, in Croazia, un cacciatore mira a una femmina di cicogna. Non la uccide. La rosa di pallini, però, la ferisce a un’ala e l’uccello riesce a raggiungere il nido costruito sul camino di uno dei tetti della città uscita semidistrutta dalla guerra che ha insanguinato i Balcani negli anni Novanta. Da allora Malena viene presa in cura da un bidello in pensione trasformatosi in biologo-badante, Stjepan Vokic, che riuscirà a salvarle la vita ma non a restituirle la possibilità di tornare a compiere grandi voli. La ferita all’ala, infatti, le impedirà di tornare a volare per le lunghe peregrinazioni tipiche della loro specie. Qualche piccola escursione, sì, ma poi il rientro nel proprio nido, destinato a diventare la sua eterna casa.

ali-amore-klepetan-malena-love-story-cicogne

Lui insegna ai piccoli a volare. Dodici anni fa Malena incontra Klepetan ed è subito amore. Lui arriva in Croazia reduce da un lunghissimo volo che l’ha portato dal Sudafrica (habitat preferito per lo svernamento) prima a sorvolare la valle del Nilo, poi lo Stretto del Bosforo e infine la Croazia, la regione preferita degli accoppiamenti suoi e di tanti altri maschi di cicogne. Tredicimila chilometri di distanza ricoperti da un uccello migratore possono sembrare una distanza infinita, ma per gli zoologi non è così: il percorso compiuto in un anno dalla Cicogna bianca (Ciconia ciconia) può arrivare a 20 mila km, quello della Rondine di mare artica, che è l’uccello che supera la distanza maggiore, è compreso tra i 35 mila e i 40 mila chilometri (per i più curiosi, il primato di resistenza senza scalo è della Pluvialis dominica, sottospecie che migra dall’Alaska alle Hawaii solcando gli oceani).

Klepetan e Malena si accoppiano e lei depone quattro uova. I genitori covano entrambi la nidiata per circa 33 giorni. Poi, in questa moderna famiglia con i doveri condivisi, tocca al padre insegnare ai piccoli a volare. La cura del dinamico Klepetan e della stanziale Malena sarà estesa fino ai giorni in cui i piccoli possono nutrirsi da soli, scovando minuscole prede nelle zone acquitrinose vicine al nido (prediletti sono lombrichi e lucertole).

L’attesa della partner. Poi i giovanotti prendono la loro strada, chi scegliendo di seguire le orme del padre, chi di diventare libero in Europa. Klepetan saluta alla sua maniera (battendo il becco, come fa questa specie) la compagna Malena prima di ripartire dalla regione degli amori verso il suo habitat di svernamento, il Sudafrica. L’amata Malena resterà ad attendere, speranzosa, l’arrivo della primavera e del suo fugace compagno di una stagione. Lei non lo sa, ma gli etologi indicano che la fedeltà tra le cicogne può essere monogama per una sola stagione; dopo la migrazione, si cambia pagina e partner. Invece stavolta è amore vero. Il miracolo dell’arrivo di Klepetan presso la paziente Malena si ripropone, puntuale a ogni inizio di primavera, per tutti gli anni successivi.

Il tifo degli abitanti. Siamo nel mese di marzo 2010. Una piccola folla si raduna da qualche giorno sotto la casa eterna di Malena. Il badante Vokic ha deciso di rendere nota la vicenda delle due cicogne, fino ad allora di sua esclusiva conoscenza, e sono in molti a voler assistere all’ottavo ritorno di Klepetan dalla sua amata. Il gruppetto scruta il cielo già da una settimana, ma a vuoto. «Vedrai che quest’anno non arriva», si comincia a vociferare. «In genere, Klepetan è puntuale, ma nell’ultima settimana ci sono stati furiosi temporali e le cicogne sono uccelli meteoropatici», fa notare un ornitologo. «Non a caso tarda ad arrivare Klepetan, ma anche le altre cicogne».

Malena se ne sta lì: batte il becco in un richiamo lungo. In un’attesa piena di sofferenza. Anche l’equinozio di primavera, il 21 marzo, è passato a vuoto nonostante l’atmosfera sia già colma dei profumi degli alberi fioriti. Il 24 marzo, quando lo scetticismo va ormai impadronendosi dei presenti, ecco l’urlo di Stjepan: «Eccolo! Sì: è Klepetan!». Il profilo del maschio di cicogna, innamorato, stremato dai 13 mila chilometri ma felice per il ritorno a casa, si fa sempre più distinto. Anche lei, Malena, che manifestava segni d’impazienza, si solleva dal nido di sterpi e scruta l’orizzonte. Vorrebbe alzarsi in volo, ma l’istinto le consiglia d’aspettare lì, nel caldo del suo nido, destinata a diventare di nuovo alcova d’amore. Il cronista si ferma qui, sulla soglia, potremmo dire, della camera da letto… Ma, con l’aiuto dell’esperto Marco Gustin, responsabile Ricerca per la Lipu (la Lega italiana protezione uccelli), è facile prevedere che cosa succederà: «Per l’ennesimo anno tornerà a sbocciare l’amore. Klepetan e Malena si accoppieranno e, in un paio di mesi, nel nido ci saranno 4 o 5 baby-cicogne alle quali Klepetan insegnerà a volare, dato che Malena non è in grado di farlo».

I piccoli se ne andranno con lui in Africa, all’inizio dell’inverno. Malena resterà in Croazia ad attendere la prossima primavera e il ritorno dell’amato. E noi umani aspetteremo con lei, con gli occhi e il cuore pieni di questo amore sconfinato.

Salvatore Giannella

Giannella Channel: il blog di Salvatore Giannella  Salvatore Giannella

Dove ammirare le coppie d’Italia:

    1. Nei centri di riproduzione e nelle stazioni d’ambientamento
      • Racconigi (Cuneo) – Centro cicogne e anatidi, federato alla Lipu (la Lega italiana protezione uccelli: tel. 0521-27.30.43).
      • Castiglione d’Adda (Lodi) – Parco Adda Sud.
      • Zibido San Giacomo (Milano) – Parco Agricolo Sud Milano.
      • Zerbolò (Pavia) – Cascina Venara. Il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino ha attivato un Centro di riproduzione della Cicogna bianca.
      • Sant’Elena di Silea (Treviso) – Centro cicogne della Lipu.
  1. Nelle oasi naturali
    • Lago di Varese – A cura della Lipu Varese.
    • Biella – Vercelli – A cura della Lipu Vercelli. Dodici-tredici coppie tra le province di Biella e Vercelli. Vengono utilizzate piattaforme installate dall’Enel con la Lipu tra le risaie di Lombardia e Piemonte.
    • Rende (Cosenza) – A cura Lipu Rende. Molte coppie si sono riprodotte con successo. Il progetto «Cicogna bianca» per favorire il ritorno di questa specie in Calabria usa piattaforme circolari in legno su tralicci, realizzate con Enel. Grazie a queste strutture, la Calabria rappresenta, dopo la Sicilia, la regione centro-meridionale col maggior numero di coppie nidificanti.

La belle leçon d’amour d’une cigogne

 

A l’heure où les métros sont placardés d’affiches du type  “www.trompetonmari/femme.com”et où les relations disparaissent aussi vite qu’une petite culotte dans une soirée de Larry Flint, les animaux peuvent parfois nous donner à apprendre.

En Croatie, cela fait maintenant 13 printemps que le village de Brodsky Varos est le théâtre d’une véritable histoire d’amour entre deux cigognes blanches, Klepetan et Malena.

La monogamie est de mise chez la plupart des couples de cigognes blanches et dure toute la vie. Mais cette longévité n’était pas gagnée d’avance pour nos deux tourtereaux (oui je sais, des tourtereaux cigognes, ça fait drôle). En effet, il y a vingt ans, Malena fut blessée par des chasseurs. Depuis, son aile brisée à cause d’une balle l’empêche de voler et de suivre ses congénères lors de la grande migration annuelle des cigognes et la condamne à rester dans le village.

Slavonski Brod, 17.03.2015 - Klepetan je ove godine svojoj Malenoj dosao tjedan dana ranije nego obicnoSlavonski Brod, 17.03.2015 - Klepetan je ove godine svojoj Malenoj dosao tjedan dana ranije nego obicno

Elle fut heureusement retrouvée par l’ancien gardien de l’école primaire, Stjepan Vokic.  Celui-ci la soigna et lui sauva donc la vie. Depuis, il veille sur elle et la protège, sur la cheminée de l’école où elle a installé son nid.

Cet handicap ne perturbe pas la fidélité de son amoureux. Klepetan, depuis toutes ces années, revient inlassablement la voir. Il effectue chaque année les 13000 kilomètres qui les séparent lors des grandes migrations annuelles, pour être auprès d’elle en mars. Cette année il est même arrivé un peu plus tôt.

cigogne-klepetan-malena-3

Leurs retrouvailles ont déjà donné naissance à de nombreux petits, qui apprennent à voler grâce à leur père.

Lorsque l’hiver arrive, Klepetan repart, accompagné de ses petits alors devenus grands, et laisse sa douce et tendre aux bons soins de Stjepan.

Quand on vous dit que l’amour donne des ailes !

Source : http://www.quoidenews.fr/2015/03/18/histoire-amour-cigognes/


QUALCOSA DI NUOVO

Quando la vita ti suggerisce di arrenderti, vuol dire che ti chiede di conservare le forze per qualcosa di nuovo . (Ejay Ivan Lac)

(c)_lorella_ronconi_2018


CARICHI SOSPESI IN EQUILIBRIO

#riflessionidalletto. Guardare oltre la finestra e immaginare che il tempo non sia mai passato; il melograno sta mettendo ancora le foglie 🍃, il tempo non è passato, i ricordi sono quelli di pochi anni fa. Il sole, la luce, la pioggia, il vento sono gli stessi, come le primavere sulla mia fronte: sono tutte in fila, tutte attese, tutte sudate; conquistate con tanta forza, con le unghie, con la folle tenacia di chi si arrampica a mani nude strisciando verso l’alto, contro la gravità.
Guardo fuori dalla finestra, sono beata adesso. Osservo il signor Mel con le sue piccole foglioline rosse e la sua prorompente voglia di essere ancora in fiore 🌺, mi sembra lo stesso di ogni anno, niente è cambiato. Le stesse foglie, forse allora son la stessa anche io? Ancora giovane, ancora uguale?Viaggio con il pensiero e il peso delle primavere, quasi… si cancella per un po’, dentro son sempre la bambina spensierata che cantava alle albe. Dimentico gli anni fino a quando non torno a guardarmi allo specchio, davanti a me si aprono i cassetti della mia esistenza: bagagli impegnativi, voci e colori, suoni e profumi con la stessa presente intensità: mistero!
Comincio a immaginare cosa provano le persone anziane… sono dei carichi sospesi un equilibrio tra il loro meraviglioso passato e il futuro incerto breve che rimane. 💬🍃☔🌱🎈🌺

© Lorella Ronconi 

Foto Fabiola Allegri

#LorellaRonconi #SirenaGuerriglia #senzabarriere #setedisapere #determined

Acquista le mie opere, clicca su:  http://lorellaronconi.it/poesie/pubblicazioni/


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: