#riflessionidalletto, dai parliamone, non sono forse una grande artista? Una posizione così è veramente da premio Nobel 😂 Sì, dai, mi sto simpatica da sola. Io, con me, non mi annoio mai, se fossi stata ‘normale’ forse avrei sofferto meno ma non avrei imparato a sviluppare percezioni e prospettive maggiori. Imparato la felicità, questa mia vita 🌱 mi ha dato doti e capacità indescrivibili. Se fossi stata bipede magari non conoscevo la grande gioia di essere riuscita in questa difficile posizione 👏 Forse 🤔 non avrei avuto la forza e l’ironia, che mi piaciono tanto! Ci ho messo più di 50 anni a capire, e a far capire agli altri come sono fatta, sicuramente non un’ #aliena. Le persone a volte sono così curiose… quando passo hanno quello sguardo.. talvolta sconvolto che mi fa sentire diversa, extraterrestre 👽 Non pensavo nemmeno di avere un giorno la forza 💪 è bello non vergognarsi, è assai bello essere irritati per le ingiustizie, è assai bello farsi le foto e tirare fuori quella #civetteria che troppo spesso perché convinte di non essere all’altezza.” Io sono bella, io sono bellissima!” ✨ È la frase che ogni donna dovrebbe dirsi ogni giorno davanti allo specchio, il valore che abbiamo, il valore che ho è tantissimo. Sono piccola, sono bionda, sono bassa, sono meravigliosa e mi diverto un sacco con me medesima 🧜♀️ !
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MI STO SIMPATICA A ME
CICOGNA VOLA 13.000 KM OGNI ANNO PER TORNARE DALLA SUA COMPAGNA DISABILE
Una storia d’amore che da anni si celebra in primavera, una storia di ali, unica. In Croazia, Klepetan, una cicogna, vola ogni anno per 13.000 km per raggiungere la sua compagna disabile, la cicogna Malena.

Voglio rilanciare una vera storia di amore e di ali. Una notizia data da un’amica, articolo di Salvatore Giannella, del 2015, che mi ha fatto commuovere. Come staranno le due cicogne oggi?
A Brodski Varos, in Croazia, una cicogna di nome Klepetan viaggia ogni anno 13 mila chilometri tra l’Africa del sud e la Croazia per trovare la sua bella Malena. E lo fa da 13 anni.
Ogni anno per me l’inizio della primavera coincide non solo con la giornata mondiale della poesia ma anche con il rinnovarsi di una vera storia d’amore che sembra una favola: nei primi giorni di primavera arriva infatti dal Sudafrica in Croazia, dopo un volo di 13 mila chilometri, Klepetan, un maschio di cicogna, per raggiungere Malena, che non può volare da quando i cacciatori l’hanno ferita. Una love story senza confini lunga 12 anni, che si è ripetuta anche quest’anno (“E’ arrivato con dodici ore di anticipo rispetto al solito, e anticipando di cinque-sei giorni le altre cicogne”, ha detto il “badante” di Malena al giornale Jutarnji list). Una storia che ho avuto il piacere di ricostruire, per Oggi, nella primavera del 2010.
Qual è la più grande storia romantica del mondo? Se siete ancora tra quelli che, a questa domanda, rispondono con «Giulietta e Romeo» o con la Love story interpretata al cinema da Ali MacGraw e Ryan O’Neal, siete su una strada sbagliata. Ascoltate la più straordinaria storia romantica dei giorni nostri. Un amore senza confini, intriso di aspetti scientifici, che ha come protagonisti due cicogne. Sì, due di quegli uccelli che tutti i popoli ritengono propiziatori delle nascite, e che amano nidificare con grande frequenza al centro dei villaggi e delle città, un’abitudine che ha inevitabilmente tributato grande popolarità a questi volatili. Lui, il maschio, l’hanno ribattezzato Klepetan: ogni anno, quando arrivai era già il quinto, percorre, spinto dall’amore, più di 13 mila chilometri per raggiungere la compagna, Malena («piccola»), una cicogna femmina che, a causa di una vecchia ferita all’ala, ha smesso da anni di affrontare lunghe traversate e sta ferma nel nido, in eterna attesa.
È una storia d’amore e fedeltà in tempi caratterizzati, tra gli esseri umani, da amori spesso rapidi.
In principio fu una fucilata. Il ferimento di Malena avviene nella primavera del 1993: nelle campagne che circondano Slavonski Brod, una città di 60 mila abitanti che è anche un porto sul fiume Sava, in Croazia, un cacciatore mira a una femmina di cicogna. Non la uccide. La rosa di pallini, però, la ferisce a un’ala e l’uccello riesce a raggiungere il nido costruito sul camino di uno dei tetti della città uscita semidistrutta dalla guerra che ha insanguinato i Balcani negli anni Novanta. Da allora Malena viene presa in cura da un bidello in pensione trasformatosi in biologo-badante, Stjepan Vokic, che riuscirà a salvarle la vita ma non a restituirle la possibilità di tornare a compiere grandi voli. La ferita all’ala, infatti, le impedirà di tornare a volare per le lunghe peregrinazioni tipiche della loro specie. Qualche piccola escursione, sì, ma poi il rientro nel proprio nido, destinato a diventare la sua eterna casa.
Lui insegna ai piccoli a volare. Dodici anni fa Malena incontra Klepetan ed è subito amore. Lui arriva in Croazia reduce da un lunghissimo volo che l’ha portato dal Sudafrica (habitat preferito per lo svernamento) prima a sorvolare la valle del Nilo, poi lo Stretto del Bosforo e infine la Croazia, la regione preferita degli accoppiamenti suoi e di tanti altri maschi di cicogne. Tredicimila chilometri di distanza ricoperti da un uccello migratore possono sembrare una distanza infinita, ma per gli zoologi non è così: il percorso compiuto in un anno dalla Cicogna bianca (Ciconia ciconia) può arrivare a 20 mila km, quello della Rondine di mare artica, che è l’uccello che supera la distanza maggiore, è compreso tra i 35 mila e i 40 mila chilometri (per i più curiosi, il primato di resistenza senza scalo è della Pluvialis dominica, sottospecie che migra dall’Alaska alle Hawaii solcando gli oceani).
Klepetan e Malena si accoppiano e lei depone quattro uova. I genitori covano entrambi la nidiata per circa 33 giorni. Poi, in questa moderna famiglia con i doveri condivisi, tocca al padre insegnare ai piccoli a volare. La cura del dinamico Klepetan e della stanziale Malena sarà estesa fino ai giorni in cui i piccoli possono nutrirsi da soli, scovando minuscole prede nelle zone acquitrinose vicine al nido (prediletti sono lombrichi e lucertole).
L’attesa della partner. Poi i giovanotti prendono la loro strada, chi scegliendo di seguire le orme del padre, chi di diventare libero in Europa. Klepetan saluta alla sua maniera (battendo il becco, come fa questa specie) la compagna Malena prima di ripartire dalla regione degli amori verso il suo habitat di svernamento, il Sudafrica. L’amata Malena resterà ad attendere, speranzosa, l’arrivo della primavera e del suo fugace compagno di una stagione. Lei non lo sa, ma gli etologi indicano che la fedeltà tra le cicogne può essere monogama per una sola stagione; dopo la migrazione, si cambia pagina e partner. Invece stavolta è amore vero. Il miracolo dell’arrivo di Klepetan presso la paziente Malena si ripropone, puntuale a ogni inizio di primavera, per tutti gli anni successivi.
Il tifo degli abitanti. Siamo nel mese di marzo 2010. Una piccola folla si raduna da qualche giorno sotto la casa eterna di Malena. Il badante Vokic ha deciso di rendere nota la vicenda delle due cicogne, fino ad allora di sua esclusiva conoscenza, e sono in molti a voler assistere all’ottavo ritorno di Klepetan dalla sua amata. Il gruppetto scruta il cielo già da una settimana, ma a vuoto. «Vedrai che quest’anno non arriva», si comincia a vociferare. «In genere, Klepetan è puntuale, ma nell’ultima settimana ci sono stati furiosi temporali e le cicogne sono uccelli meteoropatici», fa notare un ornitologo. «Non a caso tarda ad arrivare Klepetan, ma anche le altre cicogne».
Malena se ne sta lì: batte il becco in un richiamo lungo. In un’attesa piena di sofferenza. Anche l’equinozio di primavera, il 21 marzo, è passato a vuoto nonostante l’atmosfera sia già colma dei profumi degli alberi fioriti. Il 24 marzo, quando lo scetticismo va ormai impadronendosi dei presenti, ecco l’urlo di Stjepan: «Eccolo! Sì: è Klepetan!». Il profilo del maschio di cicogna, innamorato, stremato dai 13 mila chilometri ma felice per il ritorno a casa, si fa sempre più distinto. Anche lei, Malena, che manifestava segni d’impazienza, si solleva dal nido di sterpi e scruta l’orizzonte. Vorrebbe alzarsi in volo, ma l’istinto le consiglia d’aspettare lì, nel caldo del suo nido, destinata a diventare di nuovo alcova d’amore. Il cronista si ferma qui, sulla soglia, potremmo dire, della camera da letto… Ma, con l’aiuto dell’esperto Marco Gustin, responsabile Ricerca per la Lipu (la Lega italiana protezione uccelli), è facile prevedere che cosa succederà: «Per l’ennesimo anno tornerà a sbocciare l’amore. Klepetan e Malena si accoppieranno e, in un paio di mesi, nel nido ci saranno 4 o 5 baby-cicogne alle quali Klepetan insegnerà a volare, dato che Malena non è in grado di farlo».
I piccoli se ne andranno con lui in Africa, all’inizio dell’inverno. Malena resterà in Croazia ad attendere la prossima primavera e il ritorno dell’amato. E noi umani aspetteremo con lei, con gli occhi e il cuore pieni di questo amore sconfinato.
Salvatore Giannella
Salvatore Giannella
Dove ammirare le coppie d’Italia:
- Nei centri di riproduzione e nelle stazioni d’ambientamento
- Racconigi (Cuneo) – Centro cicogne e anatidi, federato alla Lipu (la Lega italiana protezione uccelli: tel. 0521-27.30.43).
- Castiglione d’Adda (Lodi) – Parco Adda Sud.
- Zibido San Giacomo (Milano) – Parco Agricolo Sud Milano.
- Zerbolò (Pavia) – Cascina Venara. Il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino ha attivato un Centro di riproduzione della Cicogna bianca.
- Sant’Elena di Silea (Treviso) – Centro cicogne della Lipu.
- Nelle oasi naturali
- Lago di Varese – A cura della Lipu Varese.
- Biella – Vercelli – A cura della Lipu Vercelli. Dodici-tredici coppie tra le province di Biella e Vercelli. Vengono utilizzate piattaforme installate dall’Enel con la Lipu tra le risaie di Lombardia e Piemonte.
- Rende (Cosenza) – A cura Lipu Rende. Molte coppie si sono riprodotte con successo. Il progetto «Cicogna bianca» per favorire il ritorno di questa specie in Calabria usa piattaforme circolari in legno su tralicci, realizzate con Enel. Grazie a queste strutture, la Calabria rappresenta, dopo la Sicilia, la regione centro-meridionale col maggior numero di coppie nidificanti.
La belle leçon d’amour d’une cigogne
A l’heure où les métros sont placardés d’affiches du type “www.trompetonmari/femme.com”et où les relations disparaissent aussi vite qu’une petite culotte dans une soirée de Larry Flint, les animaux peuvent parfois nous donner à apprendre.
En Croatie, cela fait maintenant 13 printemps que le village de Brodsky Varos est le théâtre d’une véritable histoire d’amour entre deux cigognes blanches, Klepetan et Malena.
La monogamie est de mise chez la plupart des couples de cigognes blanches et dure toute la vie. Mais cette longévité n’était pas gagnée d’avance pour nos deux tourtereaux (oui je sais, des tourtereaux cigognes, ça fait drôle). En effet, il y a vingt ans, Malena fut blessée par des chasseurs. Depuis, son aile brisée à cause d’une balle l’empêche de voler et de suivre ses congénères lors de la grande migration annuelle des cigognes et la condamne à rester dans le village.
Elle fut heureusement retrouvée par l’ancien gardien de l’école primaire, Stjepan Vokic. Celui-ci la soigna et lui sauva donc la vie. Depuis, il veille sur elle et la protège, sur la cheminée de l’école où elle a installé son nid.
Cet handicap ne perturbe pas la fidélité de son amoureux. Klepetan, depuis toutes ces années, revient inlassablement la voir. Il effectue chaque année les 13000 kilomètres qui les séparent lors des grandes migrations annuelles, pour être auprès d’elle en mars. Cette année il est même arrivé un peu plus tôt.
Leurs retrouvailles ont déjà donné naissance à de nombreux petits, qui apprennent à voler grâce à leur père.
Lorsque l’hiver arrive, Klepetan repart, accompagné de ses petits alors devenus grands, et laisse sa douce et tendre aux bons soins de Stjepan.
Quand on vous dit que l’amour donne des ailes !
Source : http://www.quoidenews.fr/2015/03/18/histoire-amour-cigognes/
EMOZIONE BELLA
Sei emozione bella.
Spasmo attorcente che piega, che toglie il respiro.
Contorta, schiacciata
di gioia fresca boccheggio
e annaspo in battiti esultanti di te.Emozione bella!
Un lacrima scende
copiosa e invadente.Ti allontani
ma sono d’oro io
riscoperta
tra le emozioni fatte di te.© Lorella Ronconi
(Dalla raccolta
Sirena Guerriglia 2013)
LASCIATI FERIRE IL CUORE, FARAI MISERICORDIA
Se non vuoi peccare di indifferenza o di omissione
lasciati ferire dalla presenza di chi è povero
di chi è straniero, di chi é malato, di chi è in carcere:
perché se ti lasci ferire il cuore, farai misericordia.
Enzo Bianchi
L’HO AMATA DA IMPAZZIRE
«L’hai amata, vero?»
Lui sospirò
«Come posso risponderti?
Lei era matta»
Si passò la mano tra i capelli
«Dio se era tutta matta. Ogni giorno era una donna diversa
Una volta intraprendente, l’altra impacciata. Una volta esuberante, l’altra timida.
Insicura e decisa.
Dolce e arrogante.
Era mille donne lei, ma il profumo era sempre lo stesso
Inconfondibile
Era quella la mia unica certezza.
Mi sorrideva sapeva di fregarmi con quel sorriso
Quando sorrideva io non capivo più nulla
Non sapevo più parlare né pensare
Niente, zero
C’era all’improvviso solo lei
Era matta, tutta matta
A volte piangeva
Dicono che in quel caso le donne vogliono solo un abbraccio
Lei no
Lei si innervosiva
Non so dove si trova adesso ma scommetto che è ancora alla ricerca di sogni
Era matta tutta matta
Ma l’ho amata da impazzire.
Charles Bukowski
SIETE L’ESEMPIO PIÙ BELLO, L’AMORE ESISTE ANCORA
Per voi, io scriverei sui muri : “SIETE L’ESEMPIO PIÙ BELLO DEL MONDO 🌏 L’AMORE ESISTE ANCORA ❤!”
AUGURI a voi, TESORI miei. 61 DI MATRIMONIO 💒! 😊😊 Voi, mamma Andreina e babbo Elio, insieme e con forza 💪 a sostenere una vita 🌱 difficile. Per voi, stanchi, poveri, genitori, tesori miei, vorrei fare e dare tanto: rendere il tanto ricevuto e sofferto per me.
Per voi, purtroppo, posso solo un post sulla rete, non ho soldi né poteri. Nell’umiltà della nostra famiglia sappiamo di essere solo noi tre: in povertà, grandi difficoltà fisiche, grandi sofferenze, mi avete insegnato l’onestà, la regalità è la gioia di non mollare, mai. Per voi, io scriverei sui muri : “SIETE L’ESEMPIO PIÙ BELLO DEL MONDO 🌏 L’AMORE ESISTE ANCORA ❤!”
Per voi un post sui social per non dimenticare, per far sapere che esiste tutto un mondo che nessuno calcola più. La bellezza di una famiglia onesta, povera, coraggiosa e innamorata.
Scommetto che ce ne sono tante di famiglie così, dovremmo parlarne più spesso.
© Lorella Ronconi
AMORE DISABILE = AMORE IMPEGNATIVO?
Tu cosa ne pensi? E’ impegnativo amare una persona con disabilita’ motoria o sensitiva?
Qualche anno fa: “Vedi, mi piaci, sei intelligente, speciale, saresti la mia donna ideale, ma… sei disabile, sei impegnativa, abbi pazienza”.
Ecco una “dichiarazione d’amore” ricevuta 20 anni fa. Non è cambiato nulla, sapete? Questa affermazione è tornata nel tempo, a me, a molti amici disabili.
Ma quale persona, quale storia d’amore non è impegnativa? Chi può prevedere nel tempo? Perchè esiste la paura di amare una persona sulla carrozzella, o cieca, o sorda?
Siamo davvero così terribili da essere cancellati dalle emozioni di coppia? Dall’affetto/pulsione relazionale/sessuale?
ANCHE QUANDO LA PERSONA CHE CI HA AMATO NON C’È PIÙ
“Essere stati amati profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. È una cosa che ti resta dentro, nella pelle…❤”
J.k. Rowling
SEI UNA NOTTE DI STELLE CHE STUZZICA IL CUORE
E il mio cuore mi sussurra parole di coraggio e speranza. Ti amo amore mai avuto. Ti amo sogno mai esaudito. Sei la terra che mai canminero’? O il cuscino che attende i miei sogni? Sei Amore…. Non deludermi ancora.
SUD AMERICA
Sei una notte di stelle
che stuzzica il cuore.Immagine languida
sognata
inventata.
Una notte che ben conosce
il giorno passato
che prepara il cuscino
per quello sperato.
Una notte che invoca
il profumo di mare
e col suo lieve tepore
è ruffiana d’amore.
Lorella Ronconi (Sirena Guerriglia)
CERTI ABBRACCI SONO ATTIMI CHE TI CAMMINANO DENTRO PER SEMPRE
E se devi abbracciare fallo forte. O non farlo affatto. L’abbraccio è una cosa seria. Se qualcuno mi chiedesse, “Qual è il posto migliore in cui sei stato?”, risponderei, “Un abbraccio, quell’abbraccio”.
Respiri emozioni che il respiro te lo tolgono. E vuoi tornarci. Vuoi tornarci più volte che si può.
Da certi abbracci non ci esci mai abbastanza. Sono attimi che ti cammineranno dentro per sempre.
Ti faranno piangere o sorridere. Avrai tante parole o un nodo in gola da non poterne parlare.
A. De Pascalis
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