Scoglio e onda si incontrano
fra terra e cielo si sfidano.
L’onda si muove
si spinge
rincorre la schiuma
schiaffeggia la roccia
si sfrangia, si schiaccia.
Seguendo maree di luna
ora calma
lambisce un tramonto
velluto leggero
ondeggia di stelle, la notte
poi cresce, e forte
si spezza e si placa.
Cristalli di gocce
sapori di sale:
risate di gioia o lacrime amare?
Io scoglio
tu, onda di mare
vieni a danzare su me.
Io scoglio
ti guardo, ti aspetto
e non cado.
Fra il mare e la terra
sto qui, in mezzo, riparo
e mi bagno di te.
Da sempre ti aspetto
da sempre tu arrivi
tu, onda di vita
che lavi e consumi i segni che ho.
Martedi 19 Luglio 2016 l’evento nel litorale della Maremma Toscana. Con Lorella, hanno partecipano all’evento, il critico Fabio Canessa, Paola Salvestroni, Esther Giuggioli, Bruno Crucitti e Alessandro Zanaboni
Un nuovo viaggio della poetessa maremmana, fatto di “attimi” che scorrono immaginari, immaginati, tra i meridiani e i paralleli di un planisfero; il viaggio di una donna che sceglie la poesia come veicolo di comunicazione perché crede che essa, arte povera, sia il mezzo migliore per trasmettere le emozioni belle, le emozioni buone. “Gli uomini senza le emozioni belle”- afferma Lorella – “Perdono la loro umanità” e così lei, nonostante le sue grandi difficoltà, continua a scriverle. Ecco dunque la sua nuovissima raccolta di poesie: Attimi, tra meridiani e paralleli.
Dopo la presentazione ufficiale nella sala Pegaso del palazzo Aldobrandeschi il 20 maggio 2016, la nuova raccolta di poesie è stata proposta in un contesto ricco di emozioni: il mare.
Questo volume è il terzo in uscita per pubblicazione, ma il quinto per impegno, infatti sia Je roule che Sirena Guerriglia hanno avuto entrambi una nuova edizione rivisitata in grafica e contenuti.
Fabio Canessa, che ha scritto la prefazione, scrive di Lorella: “Le sue grida di passione, a volte dolorose a volte gioiose, hanno il potere di squarciare il grigiore abitudinario dei nostri borbottii. La sua piena accettazione della vita, restituita con vitale lucidità, senza abbellirla ipocritamente o aduggiarla con lamentoso vittimismo, ha il potere di scuotere la pusillanime routine delle nostre giornate. Che sono fatte di attimi, da riempire con lo stupore che lo sguardo di Lorella riesce a trasmetterci. L’importante è riempirla di senso, di vita, di immaginazione creativa: un talento di cui Lorella si dimostra maestra esemplare, per il coraggio, il gusto e la curiosità da esploratrice instancabile con i quali sonda tutto quello che avviene fuori e dentro di lei.”Diceva Roman Jakobson che la differenza tra la comunicazione quotidiana e quella poetica è la medesima che c’è tra un vetro trasparente, la cui presenza quasi inavvertita ci permette di vedere nitidamente il panorama esterno e un vetro opaco che ci fa intravedere qualcosa di quello che c’è fuori, ma attraverso l’ottica di una mediazione che ne deforma e ne altera l’immagine. La poesia di Lorella Ronconi agisce invece come un panno che ripulisce l’opacità del vetro che ci ostacola la visione dello “spettacolo” del “teatro della vita”. Poco importa che il vetro sia quello della finestra accanto al letto di Lorella o quello di casa nostra o del nostro luogo di lavoro: ogni finestra rivela una porzione limitata di mondo. “
Lorella ha vinto tantissimi premi nella sua decennale carriera, molti riconoscimenti, da Recanati a Roma, da Acerra a Cattolica; la sua Je roule è nelle antologie scolastiche di seconda media della Zanichelli – Altra Città, accanto a poesie di famosi poeti contemporanei, come Alda Merini e Pablo Neruda.
Je roule, il volume che prende il titolo dalla poesia più premiata, è stato tradotto anche in U.S.A. con il titolo “I roll along”, ed è stato presentato nella sua nuova edizione da Enrico Letta, Preside della Paris School of International Affairs presso Sciences-Po (PSIA) in Francia ed ex Presidente del Consiglio, e da Roberto Cabalisti, recordman del baseball italiano. Il 14 maggio scorso, una poesia dell’autrice è stata scelta e letta in uno dei reading del Festival Internazionale della Poesia di Milano.
Hanno partecipato:
Fabio Canessa (critico letterario e cinematografico che ha curato la prefazione del libro).
Paola Salvestroni, scrittrice, arrangiatrice di testi teatrali
Bruno Crucitti (noto attore teatrale e televisivo)
Esther Giuggioli, doppiatrice “Accademia Doppiaggio di Roma”
Daniele Del Casino, giovane, intelligente creativo e comunicativo, sia con la scrittura che con la fotografia. Esperto blogger e recensionista, ha la passione per il vintage e la ricerca storica.
“Affronta in giovane età il lavoro nei cantieri edili, alternandolo con una lunga esperienza nel volontariato sociale e di soccorso insieme alla passione per la lettura e lo studio della storia contemporanea.
Si cimenta presto con il giornalismo scrivendo saltuariamente articoli non firmati che invia a cronisti locali e redazioni su notizie di cronaca, denuncia o eventi legati alla Protezione Civile nazionale .
Al termine di un lungo passaggio lavorativo nella vigilanza privata riprende il suo interesse per il giornalismo che lo porta a collaborare con la rete Cittanet, prima con il blog giornalistico localeGrosseto Oggi e poi con la testataNotizie Nazionali
Attualmente svolge le funzioni di press agent e assistente personale, fornendo servizi d’informazione e social marketing nonché assistenza di prossimità per eventi.”
Secondo voi questa inquadratura è storta, talvolta mi hanno detto che ho prospettiva sbagliata. Si, bah? Ma in base a quali parametri? Dettati da chi? Moh?!!
Ma siamo sicuri che tutto è come noi crediamo di sapere, sentire o vedere? Molti dicono: “Questa è la giusta prospettiva!” Affermandolo con sicura certezza. Io sostengo invece sarebbe opportuno aggiungere un umile “SECONDO ME” ogni tre per due nei nostri discorsi quotidiani.
“Ergo cogito, ergo sum, sive esisto.” Renè Descartes
(Renato Caetesio) Discourse de la Methode IV
Anche con un pannolone ed una carrozzella io sono, io esisto, sono un valore.
Anche se con morfina e farmaci salvavita, è vita.
Anche con le piaghe, il bacino rotto, le anche rotte… il mio cuore batte ed io mi innamoro.
Anche se vivo quasi tutto il giorno a letto: sono viva.
Anche senza viaggiare e non andare in crociera io viaggio e sono libera.
Anche se con due barre di acciaio nella colonna vertebrale, le articolazioni consumate, rotte, io so amare, non sono “un pacco da circo strumentale”: sono una donna, femmina, felice ed orgogliosa di essere DIFFERENTE!