#riflessionidalletto, eccomi in versione notturna, I’m 🔝, il cervello viaggia. Miliardi di pensieri, prima di dormire, la sera. Nella calma, nella solitudine del mio letto símil ospedale 🏩, una marea frusciante di pensieri 💭 cavalca la mia testa; nelle stanze della mente mi volteggiano, invadenti, coloratissimi, psichedelici pensieri:↪ paure, ansie, idee, da finire, da fare, sensi di colpa, dubbi 💢 . Appuntamenti, impegni, persone, genitori, medicine, desideri, dolori.
E i soldi e il lavoro? Come fare? Dove trovare le cure e le soluzioni? Quale sarà mio futuro?
Penso alle #donne 🚺 in questa giornata particolare.
Cosa pensano, le donne prima di dormire? Ci saranno donne sveglie adesso a fare slalom tra ansie, problemi, soluzioni? Le immagino con le loro piccole grandi sofferenze quotidiane: donne che stanno andando al lavoro, altre che tornano a casa, in aereo ✈ a fissare le luci dell’aeroporto che si avvicina. Donne che si struggono in dolce attesa e donne che aspettano un lavoro, donne in fila per una tazza di riso.
E ancora, donne in un angolo buio per dare ‘gioie’ d’amore ed altre che stanno fingendo un amore che è evaporato da molto tempo. Donne in acquerello, scolorite dal tempo, in attesa del sorriso di quel figlio che non chiama mai. Donne che promettono di non farlo mai più. Le donne… 😢 Quante donne in questo momento sono tra le violenze? Nelle guerre? Sono schiave di dipendenze, incatenate alle sale giochi… O tra braccia carnefici? 😢😢😢 Sento il loro camminare, il loro pensare e il mio: sono una donna 👩, avremo mai pari opportunità? Dedicato alle donne, alle donne invisibili, alle donne diversamente abili, come me, alle donne sole, alle donne che cercano di camminare a testa alta alle donne che desiderano un mondo migliore e muoiono tra le braccia di chi avevano amato. Alle donne che stanno operando per le donne e gli uomini, affinché diventino migliori.
#GiornataControLaViolenzaSullaDonna #senzabarriere #setedisapere #determined #SirenaGuerriglia #iosonosmart #JeRouleAvecToi
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ALLE DONNE CHE STANNO OPERANDO AFFINCHÉ LE DONNE E GLI UOMINI DIVENTINO MIGLIORI
SOGNAVO DI ESSERE EVA KANT
VOLEVO UN SUPEREROE PER AMORE
Volevo essere Eva Kant da grande, volevo aver un supereroe per amore. Complice, amica, amante di un uomo che non avesse paura, un compagno di avventure, un essere che andava oltre ogni piccolezza umana. Un eroe da difendere, un supereroe che difendeva il mondo. Volevo essere l’ombra, e il bastone di un colui che condivideva con me ogni sua avventura; volare libera tra i pericoli e consapevole che mai e poi mai sarei stata sola, prigioniera nella cella buia e fredda dei problemi, nella sofferenza. Volevo essere Eva Kant, aspettare il mio eroe con l’auto rossa fiammante, guidarlo fulminea nel nostro rifugio segreto e amarci fino all’alba. But, la vita è una grande sorpresa, non ci sono supereroi e neanche amori, faticoso, très beaucoup, ma sempre bello vivere. Mi vida, ti amo, anyway.
© Lorella Ronconi
#RIFLESSIONIDALLETTO, I MIEI GMF
Certamente l’anno passato ha portato grandi cambiamenti nella mia vita, non posso dire che è stato un anno da ricordare: la polmonite, le vacanze con l’orticaria, lo stress in casa, la conclusione amorosa, il dolore fisico, un vero cambiamento repentino della mia vita ed una nuova vita da imparare.
Avevo già vissuto da #disabile fin da bambina, poi, nel 91, l’operazione e la paralisi per imparare ancora un’altra disabilità e un’altra vita da un’altra prospettiva. Dall’anno scorso nuovo cammino, ho dovuto imparare a convivere con l’ossigeno, il glaucoma, abbandonare le mie care sigarette e scrivere meno per risparmiare il dolore ai polsi. Tutte le cose che amavo di più se ne vanno… piano piano. Non solo rinunce però, ringrazio questa mia strana vita, ringrazio il Cielo per avermi donato tantissime persone belle, tanti veri amici, sono loro i miei GMF 😀 !
I “Grandi Motori di Forza”, tutte quelle facce amiche nelle quali io mi specchio e mi trovo a casa, al sicuro; guardandolo da questa prospettiva il 2016 non sembra poi così male, un anno bellissimo lo voglio ricordare con i volti degli amici.
© Lorella Ronconi
#tivogliobene #amicizia #senzabarriere #setedisapere #determined
IL SORRISO, LO ZAINO PER PORTARE LA GIORNATA NEL DOMANI
Qualcuno mi ha detto che questa frase è pura falsità, invece io trovo che sia coraggio, forza, regalità, fierezza, amore verso noi stessi e la nostra vita. Perché piangere la propria sventura e fermarsi alla forza ‘di ieri’? Il sorriso, cosa rara ormai, dovrebbe essere lo zaino per custodire la nostra anima nell’oggi ed accompagnarci gioiosi incontro al domani.
© Lorella Ronconi
ROBERTA TOTA: DA UNA PAGINA FACEBOOK NASCE UN E-BOOK PER AMARE ANCOR PIU’ LA VITA E CONTINUARE A DIRE “NO” AD OGNI TIPO DI BARRIERA
ROTOLANDO NELL’ANIMA: SULLE ORME DEL CUORE di Roberta Tota
Una fantastica raccolta di pensieri, frasi, riflessioni intense e coraggiose come l’autrice, sulla vita e sulla diversa abilita’, una promozione di prospettive diverse, le prospettive di una giovane donna innamorata della propria esistenza.
Un “gioiello” composto di molteplici gioielli che risplendono di gioia di vivere e ridonano la forza, che fanno riflettere, che aiutano a guardare la vita da un’altra prospettiva: la prospettiva di Roberta Tota, una donna diversamente abile che invece di ripiegarsi su se stessa ha aperto la sua vita alla vita. Proprio in merito alla sua differente abilita’ Roberta afferma in una delle sue riflessioni:
“Per me non è un’ offesa essere considerata “diversa”. Penso sia un nobilissimo complimento! Ognuno deve distinguersi dalla massa per riuscire ad esprimere al meglio se stesso. A modo nostro dobbiamo dare il nostro esempio di vita. Un esempio positivo e costruttivo.
Gli ostacoli esistono da sempre, in ogni forma… L’aspetto non facile da comprendere è il superamento di essi.
Ci vuole coraggio nel riflettere i nostri pensieri attraverso lo specchio dei nostri desideri. Secondo me, il segreto sta proprio nel riuscire a percepire chi siamo e cosa vogliamo raggiungere. Avere passioni, interessi e concezioni nostre, solo nostre e di nessun altro. Essere ispirazioni di noi stessi è l’inizio del cammino da compiere.”
Roberta abbraccia il mondo
Questo libro nasce dal mio forte desiderio di portare il lettore ad una nuova e importante consapevolezza nel considerare la diversità umana fonte di ricchezza divina da cui ne derivano le più profonde fonti d’Amore e di coraggio.
Il pregiudizio è l’unico limite che non consente di tangere queste grandi sfumature che la vita genera.
La disabilità è una forte componente da cui ricaviamo piccole, grandi eroine da esporre nella vetrina dei nostri “muscoli interiori”: Comprensione, Sensibilità, Coraggio, Determinazione e Forza.
Solo concentrando i pensieri su ciò che non conosciamo o, per paura, evitiamo amplieremo i nostri orizzonti e scopriremo un amore concreto e profondo verso noi stessi e le altre anime.
Non ho mai creduto al caso. Credo che ogni essere vivente sia al mondo per una ragione ben precisa.
Lo stesso vale per me. La mia esistenza è forse più complicata perchè vissuta con confini ben definiti ed oggettivi, ma nel cuore una grande libertà.
Da questa libertà nasce un nuovo pensiero, un pensiero positivo e sconfinato dettato dalla voglia di crescere e guardare lontano, oltre ogni limitante apparenza. Roberta Tota
IL LIBRO LO POTETE ACQUISTARE SU AMAZON AL SEGUENTE LINK:
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ANDATE A CONOSCERE ROBERTA TOTA NELLA SUA PAGINA FACEBOOK:
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LA STORIA DI ROBERTA SCRITTA DA LEI STESSA:
Nata a Milano il 31 Agosto 1990. Sono catapultata nella vita terrena da 24 anni; tanti ne aveva mia madre quando è rimasta volutamente incinta, col desiderio di costruire una vita felice. Il destino programma per lei un parto gemellare: un evento che segnerà in modo profondo la mia famiglia (anche perché l’unione tra i miei genitori si incrinò proprio lì, fino a rompersi del tutto qualche anno dopo) e me.
Io e mia sorella nascemmo a Milano, premature di 28 settimane ma desiderose di vivere; nell’incubatrice, che fu la nostra culla per alcuni mesi, il mio destino è cambiato, ma la voglia di vivere è rimasta. Venne il giorno in cui i medici ci tolsero i respiratori: con mia sorella andò tutto bene, a me li staccarono troppo presto. La mancanza di ossigeno provocò un’ischemia cerebrale e fece i suoi danni. La sentenza fu durissima: tetraparesi semispastica, che colpì gli arti inferiori e soprattutto la parte destra del corpo. Da quel momento, mia madre e la mia famiglia iniziarono a lottare perché il mio futuro potesse migliorare giorno dopo giorno. Mi visitarono in molti medici, proponendomi terapie impegnative e lunghe, che mi avrebbero tenuta lontana dalla scuola. Mia madre, invece, scelse il meglio per me: ci accontentammo di una terapia più leggera (e forse meno efficace) presso l’Ausl, purché io potessi andare a scuola come tutti gli altri bambini. Fu un’infanzia bellissima, la mia: 13 anni passati in Romagna, coccolata dall’amore dei nonni, senza pensieri e allegramente pigra, con gli altri pronti a fare le cose al posto mio.
Con gli anni, però, avvertii il peso della mia disabilità: capii che mi limitava soprattutto negli spostamenti, sentii su di me lo sguardo negativo degli altri. Non capivo perché il mio stato mi allontanasse sempre più dai miei coetanei e arrivai a odiarlo; le mie due “ruotone” multicolori erano diventate il mio marchio. Dopo le medie con mia madre ci trasferimmo a Cesena, avvicinandoci al suo nuovo amore, pochi mesi dopo nacque mio fratello, cui feci felicemente da mamma mentre i suoi genitori lavoravano e mia sorella si dedicava alle sue attività e agli amici spesso fuori di casa. Decisi di frequentare una scuola professionale per operatrici aziendali. Furono 5 anni in completa solitudine, senza amici: mi chiusi, accumulai rabbia, cercai di parlare ai miei compagni e ai miei coetanei perché non mi emarginassero per come ero, ma senza ottenere risultati degni di questo nome. Meglio allora pensare agli studi, che completai con fatica e con un voto modesto.
Per fortuna, sono arrivati tempi migliori: entrare in contatto con chi è nella mia stessa condizione mi ha aiutato molto. Ora amo la mia sedia, come adoro tutto ciò che parla di diversamente raggiungibile. Ora so che la sedia è un aiuto per noi, che gli ostacoli ci sono perché il mondo non sempre si adegua ai bisogni di chi ha più difficoltà.
Ora ho capito che contare su me stessa è la cosa migliore: passi l’opinione sugli altri, ma conta solo l’amore che puoi e devi riversare su te stesso. Questo comporta anche il credere persino nelle nostre minime capacità, che ogni persona dovrebbe potenziare per raggiungere gli obiettivi che si dà. Le vere bellezze della vita, in fondo, sono le differenze di ciascuno di noi: ancora oggi, troppa gente non sa apprendere, osservare, ammirare, amare per troppa ignoranza e si lascia oscurare gli occhi (e, alla unga, anche i sentimenti) da ciò che appare bello, ma lo è solo in superficie. Anche per questo, devo il mio grazie persino a chi mi ha fatto soffrire, vestendo i panni del medico o del finto amico: grazie a queste persone oggi sono più determinata e sicura dei traguardi cui punto e ho capito che il loro vero limite è la mancanza di cuore.
Naturalmente ringrazio chi mi è stato vicino senza se e senza ma, a costo anche della vita, senza mai vergognarsi di me: da queste persone e dalla fede ho tratto la forza per affrontare gli ostacoli incontrati negli anni.
La disabilità mi ha resa forte, tenace, combattiva; ora so captare l’anima e il cuore delle persone, non le giudico per ciò che vedo, ma per ciò che traspare. Magari, se camminassi come la maggior parte della gente, non darei il giusto valore alla sensibilità e al cuore, oltre le apparenze. Roberta Tota
(c) Lorella Ronconi #JeRoule