“Sopprimere i bimbi disabili per ridurre i costi sanitari” La tesi choc del filosofo Peter Singer
Di Sonia Bedeschi “Stiamo già compiendo dei passi che portano alla terminazione consapevole e intenzionale della vita dei bambini gravemente disabili”. Il tutto per abbattere i costi nella sanità. Avete capito bene. La proposta choc arriva dritta dalla bocca di Peter Singer, filosofo della liberazione animale, fautore della linea della “parità” tra uomini e bestie, inventore del termine “specismo”, ovvero il razzismo dell’umanità verso le altre creature. In un’intervista radiofonica è ritornato a ribadire con convinzione le sue famigerate tesi sull’infanticidio dei bambini handicappati, misura che per il professore australiano, trapiantato negli Stati Uniti, sarebbe necessaria nella logica del rapporto tra costi e benefici, tanto da spingere il governo e le compagnie assicurative a pensare di negare le coperture per la cura dei neonati gravemente disabili. Il professore indica il bambino disabile con il pronome “it” che in inglese viene usato per riferirsi a cose e animali. Sull’onda di questo pensiero gli è stato chiesto se crede che con l’Obamacare queste sue tesi estremiste sulla “razionalizzazione” della spesa sanitaria prevarranno, e Singer ha risposto che stanno già prevalendo perché oggi molte delle decisioni prese dai medici sono dettate dall’esigenza di ridurre i costi. Addirittura, continua il pensatore, negli Stati Uniti questo avviene, solo “non apertamente”, ha detto Singer. “E il risultato è che l’America spende il doppio di altri paesi per ottenere molto poco beneficio in termini di risultati”. Pensate che anche la sostenibilità etica della soppressione dei disabili gravi attraverso l’”eutanasia non volontaria”, sempre secondo Singer, è una linea di pensiero destinata a spuntarla. Con la riforma di Obama poi, il rifiuto di curare i neonati malformati diventerà più comune, sostiene il filosofo, ma si sta diffondendo già adesso. Queste le sue parole: “Se un bambino nasce con una massiccia emorragia cerebrale significa che resterà così gravemente disabile che in caso di sopravvivenza non sarà mai in grado nemmeno di riconoscere sua madre, non sarà in grado di interagire con nessun altro essere umano, se ne starà semplicemente sdraiato lì sul letto e potrà essere nutrito, ma questo è quel che avverrà, i dottori staccheranno il respiratore che tiene in vita il bambino. Non so se essi siano influenzati dalla necessità di ridurre i costi. Probabilmente sono influenzati semplicemente dal fatto che per i genitori quello sarà un fardello terribile, e per il figlio non ci sarà alcuna qualità della vita”. Non rimane che interrogarsi sul valore della vita, dell’essere umano e di quanto la vita stessa sia subordinata a costi e profitti.
From Il Giornale.it
© Lorella Ronconi Scritto con WordPress per Android
1 dicembre 2015 at 6:31 PM
Ah ahh… Vedi? Hai la prova che son rinco abbestia 😆 !!!! Scusa! Continuali tutti e due, io non saprei proprio quale scegliere…. Viva i nonni! Quando lo diventerai sarai nonno Blogger 🙂 una abbraccio gigantissimo 😊
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1 dicembre 2015 at 6:14 PM
Lorella io son sempre ironico mio figlio era il blog che ho da 5 anni http://www.agersocialslow.wordpress.com. Dovrei essere nonno ma son maschi e di lavoro nisba!! ciaoo
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30 novembre 2015 at 10:01 PM
Sai che vedo adesso il tuo commento? A me sembra bello e …? Perchè non tutti e due? Secondo me tu sai essere un buon padre a prescindere dal blog oltre che un buonissimo padre che sa stare con suo figlio e ritagliare un pò di tempo alla comunicazione…. ^_^
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30 novembre 2015 at 9:58 PM
😥 credo proprio di si!
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19 Maggio 2015 at 7:24 AM
C’era uno in Germania qualche decennio fa, che la pensava in modo simile
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18 Maggio 2015 at 10:36 PM
Hai ragione… La storia si ripete… Io sono disabile ma fiera di essere nata in epoca intermedia 😉 un salutissimo!!!
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18 Maggio 2015 at 9:00 PM
Consigliami….vado avanti con questo nuovo blog http://www.lisdove.altervista.org o mi devo concentrare con solo il mio bimbo di 5 anni ager? Grazie e ciao!
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18 Maggio 2015 at 8:37 PM
Niente di nuovo, ci avevano già pensato e messo in pratica quasi un secolo fa.
Tiergartenstrasse 4 insegna.
ciao
franco
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